In questa stagione proverò a raccontarvi un po’ i weekend di gara visti tramite i miei obiettivi. Sono un fotografo professionista di motorsport da quasi 20 anni e, come nel 2018, anche quest’anno seguirò la European Le Mans Series, categoria che vede in gara prototipi della categoria LMP2, LMP3 e GT.
La prima gara dall’anno, anticipata da due giorni di test ufficiali, si è disputata la scorsa settimana sul circuito francese del Paul Ricard. Il primo weekend è speciale, finalmente si torna a far sul serio e i piloti si confrontano nuovamente con il cronometro per spuntare il miglior tempo in vista della gara. Sinceramente devo dirvi che le qualifiche in una gara di durata, 4 ore per l’esattezza, non hanno troppo senso, ma vedere sfidarsi i vari equipaggi per il giro veloce in soli 10 minuti di sessione è sempre elettrizzante.
Il tracciato del Paul Ricard non rientra tra i miei preferiti, sia dal punto di vista fotografico che dal punto di vista delle emozioni che ti trasmette. Questa storica pista, è stata quasi totalmente stravolta negli anni, ora, per come la vedo io è diventato un grosso parcheggio con righe disegnate per delimitare la pista. La sfida del pilota di realizzare giro dopo giro il miglior tempo, viene secondo me falsata dal fatto di potere sbagliare senza essere punito eccessivamente dalle uscite di pista. L’unico punto interessante, che noi fotografi a bordo tracciato possiamo apprezzare veramente è la curva di Signes. Questa parte si trova alla fine del rettilineo del Mistral, chiamato così per le continue folate di vento che imperversano sulla pista. Qui, i prototipi della LMP2 arrivano a otre 315 Km/h, e affrontano la curva praticamente in pieno. Si vede la bontà dell’assetto e la capacità del pilota di guidare la propria vettura al limite, è davvero eccitante essere li a pochi metri.
Il primo weekend lavorativo dell’anno è sempre impegnativo, devi ritrovare il tuo ritmo di gara, non solo i piloti sono messi a dura prova. Anche per noi fotografi la giornata è scandita a ritmi serrati, parlare con piloti e team per accordarsi sui servizi fotografici, realizzare e organizzare le foto di gruppo dei team, i ritratti dei piloti, che poi verranno usati dagli uffici stampa per le cartoline da regalare ai tifosi durante le sessioni autografi. Oltre a ciò, dobbiamo scattare anche le foto in pista, da consegnare ai nostri clienti nel minor tempo possibile. I social infatti hanno cambiato anche i nostri ritmi di lavoro. Ora i nostri clienti hanno bisogno di materiale fotografico quasi istantaneamente dopo la sua realizzazione, per poter aggiornate i propri profili ed essere seguiti dai propri fans.
Nonostante ciò, ci sono comunque momenti “rilassanti” anche nei weekend di gara. La European Le Mans Series organizza a poche ore dalla gara, la sessione autografi per tutti i tifosi. Mi piace molto questo momento, i piloti sono rilassati e impegnati a farsi fotografare insieme ai propri fans e a firmare autografi. Non mancano le scene belle e commoventi da fotografare, come quando un bambino vede da vicino le auto e i piloti che le guidano, avvicinandosi con timore a ragazzi poco piu che ventenni che ai suoi occhi devono sembrare dei giganti. Questo è l’ultimo momento di relax.
Per noi arriva il momento delle foto durante i preparativi di gara, e le foto in griglia. Qui i piloti sono sempre avvicinabili dai tifosi, ma cominciano a concentrarsi sulle imminenti fasi di gara. Lo start, anche se non determinante è una fase calda, che se non affrontata nel modo corretto può pregiudicare tutto l’esito del weekend. Il nostro compito qui è essere quasi invisibili, cogliendo magari da lontano le espressioni tese e concentrate dei protagonisti del weekend. Un suono della sirena in pit lane e i successivi fischi dei commissari di gara ci riportano alla realtà, è ora di sgombrare la griglia di partenza. La frenesia qui è incredibile, meccanici che corrono fuori e raggiungono il loro posto ai box, fotografi e cameramen che si affrettano a raggiungere le proprie postazioni per il via. Il silenzio viene infranto dalla quasi contemporanea accensione di 50 motori, che fanno quasi tremare l’asfalto sotto i nostri piedi. Arrivati nella postazione che abbiamo scelto per il via facciamo gli ultimi controlli delle impostazioni delle nostre fotocamere. Da quel momento in poi, 4 ore voleranno via letteralmente.
Nel prossimo articolo post-Monza (vi aspettiamo numerosi in pista!) vi racconterò come affrontiamo la gara e la frenesia dei pit stop, momento elettrizzante e a volte terrorizzante del nostro lavoro.
Alessio Morgese