L’abbigliamento personalizzato è un trend e i cappellini sul podio in F1 non fanno eccezione. I più attenti se ne saranno accorti: a Shanghai, Pirelli ha prodotto uno speciale berretto per il podio per celebrare le 1000 gare – solo uno degli elementi della festa lunga un weekend per sottolineare questo traguardo incredibile in Formula 1. Alcuni piloti hanno usato dei caschi speciali durante il fine settimana di gara, mettendo l’accento sulla testa. Daniel Ricciardo ha scelto un semplice casco bianco con un grande numero 3, in tributo all’eroe australiano Jack Brabham. Kimi Raikkonen ha detto che voleva scegliere qualcosa di ancor più old school e usarne uno aperto, ma avrebbe avuto problemi coi regolamenti…
Ma il GP di Cina di quest’anno non è stata la prima occasione in cui a Pirelli sono stati commissionati dei berretti speciali per il podio. Il primo fu per il GP degli USA 2012 dove il vincitore – Lewis Hamilton – fu “incoronato” con un cappello da cowboy special edition. E’ ancora adesso uno dei preferiti nella sua collezione. Cinque anni dopo, Lewis ha ricevuto un’altra special edition per la vittoria negli USA: rosa brillante, a sottolineare l’importanza della prevenzione per il tumore al seno. La stagione 2015 è stata di nuovo vintage per quanto riguarda i cappelli per il podio firmati Pirelli: Nico Rosberg ricevette un sombrero Pirelli dopo la vittoria in Messico, mentre Hamilton e gli altri colleghi a podio sudarono sotto un colbacco russo a Sochi. Un cappello tradizionale in pelliccia con paraorecchi – l’ideale dopo un GP lungo e caldo.
Tutti i cappelli Pirelli – inclusi gli ultimi creati per la Cina – sono stati one-off speciali, unici per le gare per cui sono stati creati. E, se non ci sono progetti immediati per produrre altri berretti speciali, non si sa mai che idea possa venire in futuro. Forse cappelli con tappi di sughero appesi per l’Australia o magari una bombetta Pirelli per Silverstone? Per non parlare di un basco per il GP di Francia o forse di un douli per il GP di Cina 2020: fondamentalmente un cono piatto fatto di bamboo, tradizionalmente prodotto per proteggere i lavoratori nelle risaie. Questo tipo di cappello è comune anche in Vietnam, dove è noto come “non la hat”. Adesso abbiamo un’idea di cosa poterci aspettare per il prossimo anno…