La nota positiva del GP del Bahrain è la reazione positiva della Ferrari che è tornata quella vista durante i test spagnoli. Mi auguro che si possa fare chiarezza su quanto è successo alla vettura di uno straordinario Leclerc che, dopo la pole position, stava dominando la corsa.
Con grande maturità ha gestito le gomme, ma anche il problema alla parte elettrica (e dei consumi) della power unit. Un segnale molto importante per il suo futuro, così come i complimenti ricevuti da due Campioni del Mondo del calibro di Lewis Hamilton e Fernando Alonso.
Purtroppo la grande prestazione del monegasco non è stata assecondata da Sebastian Vettel che, ancora una volta, ha reagito male al sorpasso di Hamilton, finendo in testacoda. Ancora una volta ha perso punti, regalandone ai diretti avversari. Certamente sarà importante capire cosa non abbia funzionato sulla sua macchina poiché, al di là della bella partenza, non ha tenuto il ritmo del compagno di box e di Hamilton.
Una Mercedes in difficoltà saluta Sakhir con una doppietta impensabile fino a dieci giri dalla fine che, come ha detto Toto Wolff, ha vinto grazie a una bella dose di “fortuna”. Senza l’affidabilità le gare non si vincono, ma è meglio dover risolvere un problema di questo tipo, piuttosto che di prestazione della vettura poiché richiede meno tempo e la Ferrari ha tutte le carte in regola per mettere in pratica una pronta reazione. Siamo solo al secondo gran premio e ci aspettano ancora 19 appuntamenti.
L’altra nota positiva del weekend è l’ottimo salto di qualità della McLaren che, col sesto posto di Norris, ha salvato il terribile fine settimana della Renault, concluso col doppio ritiro che ha causato la safety car proprio nei giri finali. Tra quindici giorni andremo, con grande curiosità e attenzione, in Cina, a Shanghai, per il terzo round.
Gian Carlo Minardi