Va bene voler vedere il bicchiere mezzo pieno, ma la domenica della Ferrari a Sakhir non si può riassumere in un’affermazione del genere. Siamo obiettivi. Dopo il venerdì e il sabato tutto sulla carta era pro-Ferrari, lo dicevano anche i rivali della Mercedes, che anche oggi erano dietro, fino ai disastri, all’errore di Vettel cui è seguita l’esplosione dell’ala e alla power unit KO sulla monoposto di Charles Leclerc quando era tranquillo al comando, con in vista la prima vittoria in F1 e in rosso che avrebbe fatto esplodere la squadra e i tifosi. Eh già, i tifosi. Adesso che cosa pensa la Ferrari? Di fare un bel video come dopo l’Australia per scusarsi e ringraziarli? Un po’ pochino… Basta dare un’occhiata ai social per vedere che quella di oggi è stata una delusione cocente, peggio del solito cui, nonostante tutto – ultimo Titolo 2007, non dimentichiamo – sembrano essere abituati. Si può dare di più, come diceva la canzone, in pista e nei titoli: “bottino insufficiente” è ridicolo, perché se a Melbourne c’erano delle scuse cui attaccarsi, beh qui a Sakhir non ce ne sono.
Affidabilità che manca ed errori fotocopia di quelli del 2018 da un quattro volte campione. Un essere umano, che come tale può sbagliare. Ma diciamolo, a costo di attirarci strali: c’è differenza tra un pilota e un campione. Gli anni passano, anche per Sebastian, che non è più il ragazzino della Toro Rosso e della Red Bull. Forse manca motivazione, forse è distratto da altre cose extra-pista, forse come diceva il Drake la famiglia e i figli per alcuni hanno un peso e fanno perdere decimi e secondi e concentrazione. Quella batosta poi Charles non la meritava… quella vittoria era sua. Può succedere, ci sta, ma l’immagine che ci resterà dentro di questa sconfitta – perché la Mercedes ha fatto la seconda doppietta in due gare, non dimentichiamolo – è la disperazione dei meccanici ai box, oltre alla carezza di Hamilton al casco di Leclerc. Di seguito il comunicato Ferrari. Ah… il team principal ci risulta si chiami Binotto, non “Binotti“, come avete scritto… Ci siamo permessi di correggerlo.
Barbara Premoli
La Scuderia Ferrari Mission Winnow lascia il Bahrain, sede del secondo appuntamento del Campionato del Mondo di Formula 1 2019, con un senso di amaro in bocca per quello che poteva essere e non è stato. La SF90 per tutto il weekend ha dimostrato di avere il potenziale per vincere, confermando di aver recuperato competitività dopo l’Australia, ma alla fine il team ha raccolto solo un terzo posto con Charles Leclerc e un quinto con Sebastian Vettel. Sebastian al via è scattato al meglio prendendo il comando delle operazioni alla prima curva. Dietro di lui Leclerc è finito dietro alla Mercedes di Valtteri Bottas ma al secondo giro il monegasco si è ripreso la posizione avvicinandosi al compagno di squadra. Charles, che viaggiava con un ritmo superiore, al quinto passaggio ha superato Sebastian prendendo la prima posizione. Al giro 13 Charles ha effettuato il suo primo pitstop passando da gomme Soft a gomme Medium , imitato al giro successivo da Sebastian che è rientrato in pista alle spalle della Mercedes di Hamilton, che si era fermato al giro precedente. Il pilota tedesco otto tornate più tardi ha attaccato e superato il rivale alla curva 4. Al 35° passaggio Sebastian si è fermato per il suo secondo pitstop ingaggiando nuovamente il duello con il pilota inglese. Sebastian, nel lottare è finito in testacoda danneggiando anche l’ala anteriore che è stato necessario sostituire. Al 36° giro, intanto, si era fermato anche Charles che aveva invece mantenuto il primo posto. Sebastian dopo la sosta non preventivata è tornato in pista nono lanciandosi in una rimonta che lo ha visto sorpassare nell’ordine Kimi Raikkonen, Lando Norris, Daniel Riccirado e Nico Hulkenberg risalendo fino alla quinta posizione.
A 15 giri dal termine sulla vettura di Charles si è poi verificato un problema alla power unit che lo ha costretto a rallentare di molto il ritmo. Le due Mercedes sono state in grado di sopravanzarlo ma, a due giri dal termine, il ritiro contemporaneo di due vetture ha portato all’ingresso della Safety Car che ha congelato le posizioni in pista lasciando al pilota monegasco almeno la soddisfazione del primo podio della carriera. Questo risultato gli permette di eguagliare Louis Chiron, unico rappresentante del Principato ad essere salito sul podio in Formula 1 nel Gran Premio di Casa del 1950, quello nel quale la Scuderia Ferrari debuttava nel Mondiale. La Formula 1 torna in pista fra due settimane nel Gran Premio di Cina per quella che sarà la gara numero mille della storia.
Charles Leclerc #16: “Ce lo insegna la storia del motorsport: a volte è destino che non sia il tuo giorno per vincere ed evidentemente questo non era il nostro… Nella parte finale della corsa ho avuto un problema con la power unit che mi ha costretto a rallentare, è stato un vero peccato perché la gara ormai era sotto controllo. Il team è deluso e ovviamente lo sono anch’io. Ma c’è molto di buono da portare a casa da questo weekend. La squadra deve essere molto orgogliosa della vettura che ci ha messo a disposizione, era fantastica, molto facile da guidare e velocissima. Diciamo che tutto considerato sono riuscito a portare a casa il massimo: ho conquistato il mio primo podio, anche se non nella maniera in cui avrei voluto, e me lo tengo stretto. I problemi capitano, è la vita, sapremo tornare ancora più forti”.
Sebastian Vettel #5: “Non è stata la gara che volevamo. Partire primo e secondo e non tagliare il traguardo nelle stesse posizioni è ovviamente deludente. La mia partenza è stata buona ma già a metà del primo giro mi sono reso conto che la vettura era estremamente difficile da guidare. Penso che Charles abbia faticato di meno, visto che non ha avuto difficoltà nel passarmi. La gara è stata abbastanza difficile. Abbiamo perso la seconda posizione al pitstop, ma l’abbiamo recuperata. Nel secondo stint, su gomme medie, forse le cose sono andate un po’ meglio, ma nel complesso non avevamo il ritmo che avremmo dovuto avere. Durante la battaglia con Lewis ho commesso un errore alla curva quattro, che è una delle più difficili della pista. Improvvisamente ho perso la vettura e mi sono girato. Così facendo, ho danneggiato molto le gomme: avevo vibrazioni talmente forti da portare alla rottura dell’ala anteriore. Oggi sarebbe dovuta essere la gara di Charles oggi, è stato molto sfortunato. Mi dispiace per lui e per tutto il team”.
Mattia Binotto, Team Principal: “Per quanto concerne Sebastian, son cose che in una gara possono capitare quando si tira al limite quindi è più importante guardare alla vettura che oggi in quanto a prestazioni si è comportata bene. Anche la squadra ha lavorato ottimamente, facendo dei buonissimi pitstop. Peccato per Charles: è stato in testa per gran parte della gara e ha dimostrato di essere particolarmente a suo agio qui in Bahrain stabilendo anche il giro più veloce. Meritava la vittoria e solo un problema di affidabilità che dobbiamo analizzare gliel’ha impedito. Questo non è ovviamente accettabile da parte nostra e dimostra quanto sia importante essere al top in ogni singola area per poter vincere. Torniamo a casa con tanti aspetti positivi sui quali costruire il resto della stagione, come le nostre prestazioni e la reazione della squadra. Ci sono chiaramente anche diverse cose dalle quali imparare su cui continueremo a lavorare”.