Nello scrivere queste righe a poche ore dalla prima gara del Mondiale di F1 2019, abbiamo come la sensazione che il 2019 sarà un anno importante e decisivo nel bene e nel male per i molti protagonisti del grande Circus. Proviamo ad analizzare scuderia per scuderia nel contesto del campionato in partenza.
WILLIAMS FW42
Alla Williams, e a Frank sopratutto, dobbiamo solo mostrare vicinanza e comprensione per qualsiasi cosa accada in pista e fuori. Lo avevamo già anticipato che questo 2019 non sarebbe stato facile soprattutto per motivi di budget con Martini, Stroll ed SMP che hanno abbandonato il team. A questi problemi che hanno portato alla tardiva realizzazione della nuova monoposto, nel dopo Barcellona dobbiamo annotare anche la fuoriuscita di Paddy Lowe che lascia il team inglese senza guida tecnica nel momento meno opportuno. Un lato positivo c’è in tutto questo. Il giovane talento Russel e l’esperienza di Kubica che, se si fa passare i mal di pancia contro il team avuti durante i test con qualche uscita infelice anche se onesta, dovrebbe essere il faro del team in piena navigazione burrascosa. Alla FW42 attuale, vorremmo essere sicuri di vedere una FW43 il prossimo anno.
TORO ROSSO STR14
Ai test di Barcellona la STR14 non si è comportata male, ma inizia il Mondiale senza la guida tecnica di James Key partito verso la McLaren. Ha in Kvyat un pilota da riscoprire dopo che è stato sedotto e abbandonato più volte dalla casa taurina. Ha in Albon una grande scommessa. Potrebbe essere il team sorpresa specialmente all’inizio, ma poi il rischio di fare da supporto sperimentale alla sorella maggiore Red Bull esiste. La Honda resta sempre una grande incognita. Inutile sbilanciarsi dopo anni difficili. Parlerà la pista.
ALFA ROMEO C38
Il nome Alfa Romeo, nel mondo dei motori, come direbbero gli inglesi, è “larger than life”. La base Sauber del team in Svizzera è solida. Il motore Ferrari è una sicurezza. Resta e Furbatto sono due grandi tecnici navigati che sicuramente sapranno fare progredire bene le monoposto di Kimi e Antonio. Sensazione che vedremo una C38 più forte in gara che in qualifica. Giovinazzi ha la possibilità di crescere vicino a Raikkonen ma dovrà sopportare la pressione di essere finalmente il talento italiano di ritorno stabile nel Mondiale dopo anni di buio totale. Ha spalle grosse e piede pesante. A Kimi potrà succedere di dover dimostrare di non essere arrugginito nella lotta corpo a corpo in cui potrebbe essere coinvolto a centro gruppo. Potrebbe, ovvio. Dipenderà da lui e dalla monoposto.
RACING POINT RP19
Jordan, Midland, Spyker, Force India e ora Racing Point… Ma si può leggere Stroll. E’ rinata più volte questa scuderia che Grattachecca contro Fichetto nei cartoni dei Simpsons. Staff tecnico praticamente invariato. Nei test senza particolari acuti. Fino allo scorso anno è sempre stata squadra solida e pronta a raccogliere quello che lasciavano per strada i top team. Molto delle prestazione di Perez e Stroll dipenderanno dagli sviluppi portati in pista.
McLAREN MCL34
Nessuno chiede alla McLaren di vincere delle gare come faceva Red Bull lo scorso anno con lo stesso fornitore di motori. Probabilmente anche dei podii saranno difficili da ottenere. Ma di certo dal team di Zak Brown ci si aspetta un 2019 con forti segnali di voler uscire dalla palude tecnica del caos Honda e post Honda. Vederla lottare costantemente per il Q3 e i punti. L’anno scorso il team papaya aveva un alibi enorme: l’aver accoppiato il motore Renault all’ultimo a un telaio studiato per le componentistiche Honda. Quest’anno non è cosi. Lo si capisce per esempio già se guardate l’airscoop che è in linea con le forme richieste dal motore francese. Hanno preso James Key dalla famiglia Red Bull. Arriverà dalla Porsche Andreas Seidl. Ha in Sainz un pilota conscio del grande lavoro che lo aspetta. Testa bassa, pedalare e questo ci piace. Ha in Norris un possibile futuro campione. 2019 vero anno zero ma servono risposte vere in pista. Già da Melbourne.
HAAS VF-19
La Haas dal 2019 capirà (e capiremo) cosa vuole fare da grande. Sempre in crescita dall’esordio, si trova ora davanti il difficile scoglio di fare quel salto di qualità che, magari difficilmente la vedrà smuoversi dal quinto posto ottenuto nel 2018, ma dovrà dare ripetitività e consistenza di risultati in pista. La stabilità dei piloti è sicuramente un punto a favore del progetto.
RENAULT R.S. 19
Altro team che nel 2019 dovrà lanciare chiari segnali di sviluppo e voglia di progredire verso la rincorsa dei primi posti. Nel 2018 è stata quarta tranquilla. Quest’anno, con il dubbio sul connubio Red Bull-Honda, l’occasione di puntare al terzo posto è ghiotta. I piloti di certo non mancano. Ma nel 2018 è sembrato che fosse stato fatto il compitino al minimo. E’ ora di alzare la posta in gioco. Lo chiede il nome e la storia che porta sulla carrozzeria.
RED BULL RB15
Potrebbe vincere il Mondiale. Oppure potrebbe trasformasi in un connubio stile McLaren bis con fortissimi dolori di pancia per Verstappen e Marko. Due che zitti non stanno, e non staranno, mai. Oppure quello che pensiamo, sarà una stagione di conoscenza e di sviluppo dove vedremo probabilmente il meglio verso la seconda parte di stagione. Felici ovviamente di essere smentiti già domenica. Di certo Red Bull si era lasciata male con Renault. Honda invece, dopo l’anno in “purgatorio” con Toro Rosso, torna ora sotto i riflettori e c’è curiosità di capire a che punto sono i nipponici dopo le disastrose stagioni con la McLaren. Per la prima volta hanno due team in griglia il che è essenziale per lo sviluppo. Newey è tornato a tempo pieno ma, nei test di Barcellona, la monoposto non ha propriamente convinto, tanto che, già a Melbourne, vedremo introdotte prima del previsto novità aerodinamiche. Sarà un 2019 lunghissimo… Honda potrebbe consolarsi col fatto che nel caso di problemi, il marchio automobilistico più in vista nella monoposto anglo/austriaca è Aston Martin e magari ai più distratti potrebbe confondere le idee.
FERRARI SF90
Della Ferrari abbiamo già lungamente parlato qui . La vettura è nata bene. Chi non vuole ammetterlo o si stupisce che Vettel (4 volte campione del mondo) abbia capito da subito che la Rossa quest’anno ha un grande potenziale, forse non vive sul pianeta terra. La pressione è enorme. La Ferrari non può lasciar vincere ancora la Mercedes e Vettel non può far scappare Lewis verso la rincorsa al trono di Schumacher. In mezzo una rivoluzione manageriale che sembra aver portato serenità all’ambiente. Un Leclerc giovane e voglioso di fare bene e, perché no, di mettersi davanti al compagno di squadra quando possibile. Gli ingredienti ci sono tutti. Ogni volta che la rossa durante i test di Barcellona ha voluto abbassare il tempo l’ha sempre fatto senza problemi. E’ un segnale fin troppo evidente. Gli sviluppi saranno l’ago della bilancia del 2019.
MERCEDES F1W10 EQ POWER+
Qualche ombra nei test catalani. Si è nascosta o è, come dice Hamilton, che ci vorrà qualche gara per sistemare al meglio la monoposto? Vincere e ripetersi ogni anno ad altissimi livelli è difficilissimo. Magari non per Hamilton che sembra a prova di proiettile, ma per i tecnici e meccanici essere sempre al top senza cali mentali è durissima. Inoltre c’è da capire se Bottas sarà un pilota ritrovato oppure il 2018 gli avrà lasciato strascichi emotivi. In panchina c’è Ocon che scalpita. Alla rossa quest’anno non andrà regalata nemmeno una sessione di prova.
Da noi di @MotoriNoLimits un buon Mondiale 2019 a tutti voi amici lettori. Abbassiamo la visiera finalmente…
Riccardo Turcato