Lewis Hamilton punta il dito contro le pay-TV dicendo che è un peccato che la F1 continui a chiudersi dietro a quello che ha definito un ‘pay wall’. Quando vinse il suo primo Titolo nel 2008, fu visto da sei milioni di telespettatori britannici che nel 2018, anno del quinto Titolo, sono crollati a due milioni. Un declino che il campione ha definito “Una cosa terribile“. Il motivo è legato al fatto che la maggior parte degli accordi televisivi in F1 siano con emittenti a pagamento. “Non è affatto un bene“, ha commentato Hamilton. “Sono cresciuto guardando le gare sulla BBC ed era perfetto. Troppi fans non possono permettersi di pagare per guardare i GP. Con tutte le spese quotidiane che ci sono oggi, molti non possono pagare per guardare la TV. Un peccato che gli appassionati non possano seguire le gare come vorrebbero, perché più spettatori ci sono, più è un bene per lo sport. E se la gente è bloccata, è un male anche per il business“.
Un quadro chiaro e che non fa una grinza. Ah, Lewis, anche noi siamo cresciuti e ci siamo innamorati della F1 guardando le gare sulla RAI e stavamo benone… Forse una presa di posizione forte dovrebbe arrivare proprio dai piloti: immaginate se entrassero in sciopero negando interviste alle pay-TV… a quel punto qualcuno sarebbe costretto a sedersi a un tavolo e rivedere le cose, perché voi paghereste un abbonamento per non vedere lo show? E se crollano gli abbonamenti, crolla il business e si rompe il giochino. Differite a ore assurde e praticamente niente GP in chiaro. Una cosa è certa: così non va.
Barbara Premoli