A prima vista la Tyrrell 008 per il 1978 è una monoposto convenzionale figlia del suo tempo e sta, senza saperlo, precocemente invecchiando, vista la rivoluzione tecnica delle Lotus a effetto suolo. Ma nascondeva un segreto che avrebbe potuto rivoluzionare la storia della Tyrrell e della F1 stessa per come la ricordiamo noi ora.
E’ nata essa stessa dopo una rivoluzione. Il nuovo progettista Maurice Philippe infatti subentrò a Derek Gardner e dovette ripartire dal foglio bianco dopo il biennio della sei ruote P34. Una scocca più leggera, ed elementi meccanici più semplici e razionali, erano abbinati al primo vero tentativo di telemetria on board grazie all’utilizzo di un’innovativa apparecchiatura di Karl Kempf che registrava elettronicamente il comportamento della vettura in pista. Già questo basterebbe per far ricordare la 008 tra le monoposto più interessanti di sempre, ma il segreto che questa monoposto nascondeva, era sotto la pelle della vettura. Si perché la 008 era stata pensata come una vettura FAN CAR ben prima della Brabham di Murray, Lauda, Watson ed Ecclestone che sempre in quel 1978, ma più in là nella stagione, avrebbe fatto scalpore vincendo in Svezia.
Phillippe infatti all’inizio del progetto decise di posizionare i radiatori di acqua e olio sotto il serbatoio del carburante alla fine dello chassis. Una ventola era montata all’estremità anteriore dell’albero motore e questa, tramite canalizzazioni, aspirava l’aria dei radiatori nel fondo vettura per poi espellerla al retrotreno. Ovviamente il tutto venne presentato come sistema di raffreddamento tanto che si evitò a priori di collegare la ventola stessa cambio per evitare discussioni già a tavolino sulla funzione aerodinamica dell’idea. Ma nella mente di Maurice la ventola non solo doveva raffreddare il motore, ma avrebbe anche dovuto risucchiare la monoposto al terreno. A svelare per primo il gran segreto è stato Jon Greaves, all’ora tecnico della Tyrrell, tra le righe del suo blog. Jon dichiara, incredibilmente, che una volta trovata la ventola adatta in officina, è stato fatto addirittura un test in pista al Paul Ricard con la vettura in questa configurazione, ma ci furono diversi problemi di surriscaldamento anche con il clima con temperature fredde di quel giorno. Nonostante la vettura non presentasse radiatori visibili, la cosa non incuriosì praticamente nessuno se non, come da informazioni raccolte da Giorgio Piola in uno scritto di anni fa, un tecnico Brabham fu trovato a spiare la vettura quando era montata nei cavalletti al box. Il resto è storia del 1978.
La Tyrrell veniva da due anni complicati con la sei ruote P34 , specialmente il 1977, e non poteva permettersi un altro anno di difficoltà tecnica quindi questa situazione portò il team a scegliere di accantonare l’idea della ventola e tornare a un raffreddamento più convenzionale. Secondo Jon, con il dovuto tempo di sviluppo l’idea avrebbe funzionato, come infatti dimostrò poi la stessa Brabham. La 008 verrà ricordata per sempre come la monoposto che regalò la prima vittoria a Patrick Depailler che quell’anno sbancò Montecarlo con una delle guide più sopraffine mai viste tra i muretti del principato.