Ci siamo. Gennaio sta finendo e ci avviciniamo a grandi falcate verso le presentazioni delle nuove monoposto di Formula 1. Scrivo le seguenti righe per lodare proprio loro, le monoposto di F1 che, nonostante gli sforzi della federazione nel cercare di renderle uguali le une alle altre, resistono e sono le sole nel panorama mondiale a continuare a essere diverse tra loro. Magari molte soluzioni saranno simili, ma di certo non uguali. C’è chi ai piani alti ci crede un popolo di appassionati beoti a cui non interesserebbe nulla se ci fossero parti uguali per tutte le vetture in griglia… Invece no! Lasciateci sperare di vedere anche nei prossimi anni il Circus mondiale mantenere questa caratteristica. Non me ne voglia ad esempio il nostro più grande e formidabile costruttore italiano Dallara che fornisce le monoposto tutte uguali a Indycar o F2 o F3… Mica è colpa loro!
Ma quando mi trovo a sfogliare libri e riviste dove si vedono vetture del passato molto diverse impegnate nei vari campionati mi viene sempre un tuffo al cuore. Pensiamo solo alla vecchia Indycar che aveva i propri costruttori o prendeva vetture di F1 per rimodellarne le forme in linea con i regolamenti del campionato. Pensiamo alla Can-Am, alle categorie minori, ai vari costruttori in endurance. Basta chiudere gli occhi. La diversità nel motorsport manca come aria fresca in una giornata di ferragosto mentre sei in bici fermo al semaforo in città. Da questo spazio nel mio piccolo mi batterò sempre contro questo voler omologare tutto in modo uguale. Senza libertà tecnica non ci sarà più evoluzione veloce. Ma un lento scorrere di gare. In fede #thebeardcorner
Riccardo Turcato