Scriviamo queste righe all’alba del 2019 pensando che in quest’anno ci sarà un protagonista su tutti: Fernando Alonso. Usciamo dal pensiero che riconduce tutto alla F1 come categoria che celebra alla fine del giro di giostra il pilota più forte al mondo da ricordare negli annali. Dobbiamo farlo assolutamente se vogliamo capire cosa sta provando a fare lo spagnolo. C’è una carriera pre-2019 e ci sarà una carriera dal 2019.
Fino a fine 2018 Alonso ha ottenuto in F1 meno di quanto tutti ci aspettassimo per le sue capacità di guida. Se ne va con due Mondiali e scelte sportive sbagliate in anni sbagliati. Queste scelte gli hanno precluso molte vittorie e Titoli. Ecco che allora Nando ha ben altro in mente. Nel 2018 ha saputo azzeccare tempo e team per esordire a Le Mans e vincere con Toyota. Nel 2019 inizierà l’anno con uno dei team più forti in assoluto per puntare alla vittoria della 24 Ore di Daytona. Proseguirà poi cercando di far suo il Mondiale WEC e portare a casa un’altra Le Mans, il che è del tutto fattibile. Poi ci riproverà con la 500 Miglia di Indianapolis. Avrà più tempo e test per preparare al meglio la classicissima dell’Indiana che ha già sfiorato due anni fa all’esordio.
Secondo noi ha deciso di non partecipare a tutto il campionato Indycar perché in cuor suo sa che a fine 2019 il mercato F1 potrebbe presentare delle opportunità e si tiene una porta aperta. Per il campionato Indycar ci sarà tempo. Alla Formula E è già stato accostato più volte: non c’è fretta per esordire subito, specie in vista del prossimo anno quando debutteranno Porsche e Mercedes in forma ufficiale.
Graham Hill è là, ben impresso nei suoi pensieri. Due Mondiali di F1, cinque volte re di Montecarlo, vincitore della 500 Miglia di Indianapolis e di Le Mans. Il baffo volante, troppo spesso dimenticato quando si parla dei migliori piloti di sempre, è il faro. Alonso può fare meglio. A fine 2019 potrebbe avere nel suo curriculum (oltre al Mondiale di F1, le vittorie a Montecarlo e la 24 Ore di Le Mans) anche il Mondiale endurance, la 24 Ore di Daytona e la 500 Miglia di Indianapolis. Poi avrebbe tutto il tempo per puntare all’Indycar. Ma da racer puro quale è, secondo me lo vedremo in Nascar e anche alla Dakar.
Cerca di consegnarsi alla gloria eterna del motorsport e, a conti fatti, è l’unico ora nel panorama mondiale che può permettersi tutto questo. Non penso che Vettel e Hamilton nel post-F1 saranno spinti dalla stessa voglia. Anche perché loro di Mondiali in F1 ne hanno vinti molti e mi sembrano diversi da Nando. Sarà bello osservare Alonso nei prossimi 2/3 anni. La forza mentale e le capacità sono indiscusse. La fortuna nelle corse non esiste ma sicuramente avrà bisogno che ogni ingranaggio funzioni per il verso giusto… Noi saremo qua pronti raccontare una storia che potremmo tramandare ai nostri figli e nipoti…
Riccardo Turcato
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Riccardo Turcato