L’emendamento bonus-malus è miope e non funzionale al rinnovo del parco auto: a dirlo nel comunicato che segue l’UNRAE, unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri. Il paradosso di una proposta, che è meritevole nell’intento, ma che nei fatti non migliorerà la problematica del rinnovo del parco auto e dell’inquinamento delle nostre città. Di seguito il comunicato integrale e un commento del collega Nicola Porro, estremamente diretto e chiaro su quanto ci aspetta dopo la decisione presa dal cosiddetto Governo del cambiamento. Eh già, proprio un bel cambiamento… Sia chiaro che non ne facciamo una questione politica, ma di mancato confronto con chi è esperto in materia: si sarebbero evitati grossi errori che vanno a colpire le classi più deboli, chi compra una Panda.
Redazione MotoriNoLimits
“La misura c.d. bonus-malus sulle emissioni di CO2 delle nuove autovetture, approvata ieri notte dalla Commissione Bilancio della Camera nell’ambito dell’esame del Disegno di Legge di Bilancio 2019, rappresenta sicuramente un segnale interessante e apprezzabile nell’intento, ma l’impostazione del provvedimento non è funzionale agli obiettivi che si dovrebbero raggiungere e cioè il miglioramento della qualità dell’aria ed il rinnovo del parco circolante, come noto, tra i più vecchi d’Europa.
Spiace che il Governo non abbia deciso di aprire una sia pur breve interlocuzione premissiva con gli operatori del settore perché si sarebbero potuti approfondire molti dettagli legati al mercato e al comportamento dei consumatori e, quindi, affinare al meglio la proposta approvata: allo stato attuale, per esempio, da un punto di vista applicativo, non è chiaro con quale tipo di procedure omologative vengano calcolati i valori di CO2, considerate le diverse norme esistenti in materia (NEDC, NEDC correlato, WLTP) e gli sviluppi che avranno nel 2019.
Apprezziamo sicuramente il tema della pluriennalità e il rispetto del paradigma della neutralità tecnologica, ma riteniamo inaccettabile colpire così duramente gli automobilisti italiani con una nuova tassazione sui veicoli di ultima generazione. Più della metà dei veicoli immatricolati sarà vessato da un nuovo tributo: su alcuni di questi, non di lusso, il costo dell’imposizione varrà circa il 10% del costo del veicolo, senza considerare il paradosso di iper-tassare un veicolo nuovo mentre in Italia potranno continuare a circolare liberamente, senza l’imposizione di alcun tributo, veicoli di oltre 15 anni.
Inoltre, non è prevista la rottamazione di veicoli obsoleti che riteniamo assolutamente prioritaria perché è fondamentale svecchiare il nostro parco. Infine, a livello di risorse, si rischia di investire inadeguatamente un ammontare di risorse pubbliche molto significativo (circa 300 mln di euro all’anno) perché si va ad incentivare un numero di autovetture minore rispetto a quelle che già si vendono.
Chiediamo, quindi, a tutte le Istituzioni competenti l’apertura di un confronto immediato per migliorare insieme a tutti gli stakeholder un impianto normativo che merita adeguato approfondimento per non sprecare un’occasione molto importante per rinnovare il nostro parco circolante e ridurre i livelli di emissioni complessive di CO2, ma soprattutto i livelli di emissioni inquinanti (ad esempio NOx e Pm10) che non sono tenute in alcuna considerazione nell’attuale formulazione del provvedimento“.
Redazione MotoriNoLimits
I leghisti si sono bevuti il cervello: arriva la tassa sulla Panda. Il PD è più ridicolo di quelli che vuole sostituire. Decreto dignità: 53mila dipendenti in meno.
Questo e altro nella zuppa di oggi #6dicembre #rassegnastampa #zuppadiporro 👇 https://t.co/eQl8dlb2dE— Nicola Porro (@NicolaPorro) 6 dicembre 2018