Lunedì la Scuderia Toro Rosso ha annunciato che nel 2019 Alexander Albon sarà pilota titolare al fianco di Daniil Kvyat. In questa intervista, il pilota 22enne anglo-thhailandese ci parla dei dettagli della chiamata, del suo amore per i gatti e del suo talento nascosto.
Dov’eri quando hai ricevuto la telefonata che ti annunciava che saresti diventato un pilota di F1?
Mi hanno chiamato lunedì pomeriggio. Mi hanno detto che ero stato confermato come pilota Toto Rosso e che il team era pronto a fare un annuncio. Ero in un centro commerciale a comprare un paio di scarpe da ginnastica, quindi sono corso subito in hotel!
Che reazione hai avuto? Ed è stata una sorpresa inaspettata?
Ero più che emozionato dato che avevo atteso questo momento da quando avevo 6 anni. Non posso dire sia stata una sorpresa, perché negli ultimi mesi stavo cercando di risolvere la situazione con Nissan e.dams per entrare in Toro Rosso. Non riesco ancora a credere che sia finalmente successo!
A chi hai dato per primo la notizia?
Mamma è stata la prima persona che ho chiamatto, probabilmente era più emozionata di me.
Sei noto per i tuoi sorpassi, sei convinto che riuscirai a mantenere il tuo stile di guida anche in F1?
Sì. Il modo in cui sono progettate le monoposto in F1 rende più difficili i sorpassi ma con le regole del prossimo anno sono sicuro che ci saranno delle belle battaglie. La cosa bella è che ho corso con quasi la metà dei piloti sulla griglia dai tempi dei kart, quindi sarà un po’ come tornare ai vecchi tempi!
Corri con bandiera thailandese, quanto sei orgoglioso di essere il primo pilota della tua nazione in F1 dagli anni 50?
Sono davvero orgoglioso di rappresentare la Thailandia, è un grandissimo onore per me e per la mia famiglia avere questa opportunità. Spero di rendere tutti orgogliosi.
Quanto è stata dura dopo essere stato licenziato dal team nel 2012?
Molto dura, è stato un anno difficile per me per svariati motivi, ma mi ha spinto a lavorare di più. Ero sul punto di smettere di correre. Da allora ho capito che dovevo fare buona impressione ogni volta che correvo e per fortuna Helmut Marko mi ha dato una seconda chance.
A un certo punto hai pensato che il sogno della F1 fosse sfumato?
Non ho mai smesso di crederci, dovevo credere che potesse ancora succedere. Ma sapevo che le mie chance di entrare in F1 erano scarse dato che non avevo un vero budget. In realtà, l’unica opportunità che avevo era con Toro Rosso/Red Bull ma, come tutti sanno, non è facile impressionare Marko!
Quali speranze e obiettivi hai per la stagione 2019?
Personalmente non mi dò obiettivo per la fine dell’anno. Devo cercare di massimizzare ogni weekend di gara. Non avrò molti giorni in macchina fino a Melbourne, quindi sarà importante essere il più preparato possibile e vivere ognigara come viene. Ovviamente sarebbe bello lottare regolarmente per i punti e al limite.
Chi sono i tuoi idoli in F1?
Michael Schumacher, sono sempre stato ossessionato!
Al di fuori del motorsport, cosa fai nel tempo libero?
Mi alleno e sto con la famiglia e gli amici… e gli animali. A casa abbiamo due cani e cinque gatti.
Hai dei talenti nascosti che forse molti non conoscono?
Direi che sono abbastanza bravo a disegnare e progettare. Dò persino una mano a disegnare i caschi degli altri piloti!
Barbara Premoli