Scrivo queste righe che seguono su Fernando Alonso conscio che non ho potuto seguire ogni singola intervista, ogni singolo tweet, instagram, facebook, snapchat, telegram o quello che volete. Ma nell’addio (?) del campione spagnolo alla F1, mi sembra che ci si stia dimenticando troppo frettolosamente ingiustamente e anche indegnamente, del team che ha preso per mano Nando quando era un ragazzino e lo ha fatto esordire in F1.
Sì, della gloriosa, e ripeto gloriosa MINARDI, nessuno dice nulla. Ho visto il video di Alonso nella pagina ufficiale della F1 su twitter in cui parla a se stesso da giovane. Si nominano tante persone: da Montezemolo a Briatore, da Dennis a Domenicali, ma di Minardi nemmeno una menzione. Anzi tra le molte immagini video sui canali ufficiali, della Minardi si vede qualche secondo di un Alonso pischello ai box o proprio tre secondi a Spa. Devi essere allenato e con una memoria storica buona per riconoscere che quei secondi appartengono al team Minardi.
Time to say goodbye 😢#GraciasFernando pic.twitter.com/Z53nnhzwSH
— Formula 1 (@F1) November 25, 2018
Ecco, per me tutto questo è uno schifo. Lo so che stiamo parlando dell’addio di Alonso e non della Minardi. Però il nome Minardi è ancora, dopo tanti anni, sinonimo di F1. I giovani devono saperlo, e questo fine settimana sarebbe stato il caso di ricordarlo. E non venitemi a raccontare frottole sul fatto che ora c’è Liberty Media, che è una nuova gestione, ecc ecc. Grazie a Minardi Fernando è stato scoperto ed ha potuto entrare nel Circus. Muovere i primi passi, farsi notare.
Alonso sei ancora in tempo per dedicare un post, un pensiero, un qualcosa a Giancarlo e al team Minardi. Oppure non fa figo? Meglio altri stemmi, altri sponsor? No, io non voglio crederci.
Bellissime immagini, ma ti sei già dimenticato di noi? 👀
— Minardi Official (@minardi09) November 22, 2018
Riccardo Turcato
IL MIO PENSIERO: conosco Gian Carlo Minardi da sempre, è stato lui a spalancarmi per primo le porte di un motorhome di F1, a spiegarmi come ci si muove in qusto mondo, a svelarmi tanti segreti e misteri, soprattutto a darmi la sua amicizia vera e disinteressata. Conosco Fernando da quando è arrivato per la prima volta nel paddock, sono stata la prima ad andare da lui e intervistarlo quando non se lo filava di pezza nessuno, perché dall’altra parte del paddock in Ungheria si festeggiava il Titolo di Michael Schumacher e quello era il posto figo dove essere, chissenefregava del collaudatore Minardi. Gli voglio bene come a un fratello, l’ho sempre definito “il mio bambino”, e lui vuole bene a me e ne sono orgogliosa. So che lui non dispensa abbracci a tutti e che quando lo fa lo fa col cuore. Come a Monza quest’anno: ho assistito al suo abbraccio e visto gli sguardi, sentito quello che si dicevano con Gian Carlo e ci siamo abbracciati noi. Per questo qualcosa non mi torna. E voglio essere ottimista: pensare che per Gian Carlo lui stia riservando una sorpresa, un gracias speciale. Quello che lui merita. Fernando ha un grande cuore ed è un ragazzo speciale. Che non dimentica gli amici veri.
Barbara Premoli