E così siamo arrivati ad Abu Dhabi, ventunesimo e ultimo appuntamento del Mondiale 2018. Il circuito di Yas Marina farà calare il sipario sulla stagione in corso, ma inaugurerà anche il 2019 coi test collettivi in programma martedì 27 e mercoledì 28 dove assisteremo già ad alcuni cambi di casacca. Sarà interessante capire il programma Pirelli, poiché resto dell’idea che il fornitore dovrebbe darci qualche spiegazione sportiva. Abbiamo assistito a seconda parte di campionato caratterizzata costantemente dai medesimi problemi, legati alla sostanziale mancanza di differenze nelle performance tra le varie mescole, oltre ai problemi di blistering e graining.
Ci siamo lasciati alle spalle 20 GP e, facendo un raffronto coi risultati del 2017, emergono risultati interessanti anche in prospettiva futura. La Mercedes, campione costruttori per il quinto anno consecutivo, ha proseguito il suo trend positivo anche se ha conquistato meno punti (620 contro i 668 della passata stagione) in favore della Ferrari che ha segnato una crescita importante di +31 punti, a scapito di un Sebastian Vettel che paga un ritardo di 15 punti rispetto al 2017. Il pilota tedesco aveva concluso la passata stagione al secondo posto con 317 punti all’attivo contro i 302 attuali. Il gap è stato completato da Kimi Raikkonen il cui ruolino di marcia parla di un bottino più ampio di 46 punti (251 contro i 205).
In un campionato intenso e tirato come questo, è emerso ancora una volta il neo Campione del Mondo Lewis Hamilton che ha confermato le sue ottime qualità conquistando 20 punti in più (383 contro i 363 punti del 2017). Nonostante i vari problemi di affidabilità, segno positivo anche in casa Red Bull: Ricciardo e Verstappen finora hanno messo a segno 24 punti in più. Dal prossimo anno avranno la motorizzazione Honda. Se le prime tre posizioni hanno trovato una conferma, dietro a Mercedes, Ferrari e Red Bull non sono mancate le novità. Bel salto in avanti da parte di Renault, Haas, McLaren e Sauber che passano rispettivamente dalla sesta, ottava, nona e decima posizione a essere la quarta, quinta, sesta e ottava forza del Mondiale. Il tutto a discapito di Toro Rosso e Williams.
Se dietro al team satellite della Red Bull c’è una spiegazione tecnica (hanno lavorato per conto del team di Horner sullo sviluppo del motore Honda in prospettiva 2019), per la Williams la situazione pare più critica anche se mi fa molto piacere il ritorno a tempo pieno di Robert Kubica a fianco di un giovane promettente come George Russell. E’ stato fatto un abbinamento intelligente: il polacco ha la cultura per aiutare un giovane decisamente promettente.
Discorso a parte lo merita la Racing Point Force India: se agli attuali 48 punti sommiamo anche i 49 conquistati nei primi dodici GP, sarebbe in piena lotta con la Renault per il quarto posto. Un risultato positivo e sinonimo di un team che ha saputo mantenere il suo livello tecnico (arriva da due stagione concluse al quarto posto) nonostante le difficoltà economiche che l’hanno portata a cambiare proprietà e a perdere tutti i punti in occasione del GP del Belgio. Adesso tuffiamoci nel GP di Abu Dhabi, l’ultimo (per il momento) di Fernando Alonso.
Gian Carlo Minardi