Secondo Bernie Ecclestone, Lewis Hamilton è un dono mandato da Dio in un momento non così eccitante per lo sport. “Questo ragazzo è fenomenale“, ha detto l’88enne ex-boss della F1 al giornale Bild am Sonntag. “E’ semplicemente il migliore, su diversi livelli. E’ il miglior pilota, dà sempre di più il meglio sotto pressione e fa più lui per la F1 di chiunque altro. E’ l’attrazione in un periodo in cui lo sport non è così eccitante. La F1 ha bisogno di Lewis più che mai“.
Ecclestone ha poi detto di essere ancora molto amico con il pilota della Ferrari Sebastian Vettel e che giocano ancora insieme a backgammon: “Ovviamente questa non è una cosa che vada a vantaggio dello show“, ammette, aggiungendo che secondo lui il fallimento della stagione 2018 non solo colpa del tedesco: “Sebastian non ha avuto il supporto del suo team, mentre Lewis può contare al 100% sulla Mercedes. Non deve preoccuparsi che il team lo faccia, da loro è tutto perfetto. La Ferrari avrebbe potuto faro, ma c’è troppa politica a Maranello e Sebastian non ha sentito il supporto di cui aveva bisogno. Penso sia stato lasciato solo“.
Il motivo per cui la Ferrari ha iniziato a perdere la direzione secondo Ecclestone è legato allo choc della morte del presidente Sergio Marchionne, lo scorso luglio: “Credo che dopo quel dramma, le cose non siano andate come dovevano. Era un uomo forte e rispettato e hanno sentito molto la mancanza di quella leadership“. La Ferrari ha sostituito Marchionne con Louis Camilleri, ex-CEO Philip Morris CEO. E il team principal Maurizio Arrivabene è un altro ex-dirigente Philip Morris. “La Ferrari deve decidere se l’attuale management è giusto. Non voglio esprimermi su questo. Quello che è certo è che la Mercedes ha fatto tutto bene fin dall’inizio dell’era ibrida. Penso saerbbeero persino più felici se ci fosse più competizione. Darebbe ancora più valore alle loro vittorie“.
E infine Ecclestone ha parlato di Mick Schumacher, dicendo che “è sulla strada verso la F1. Ma è davvero triste che suo padre non possa supportarlo“. Da sempre le dichiarazioni di Bernie Ecclestone sollevano discussioni e critiche, ma crediamo che questa intervista trovi tutti d’accordo: il quadro che traccia della F1 e dei suoi protagonisti è perfetto, non una linea fuori posto. Avrà anche 88 anni ma secondo noi se a capo della F1 ci fosse ancora lui le cose probabilmente andrebbero meglio, e non si tratta di nostalgia ma di realismo.
Ecclestone sa di cosa ha bisogno lo sport e soprattutto lo conosce da dentro, conosce gli uomini che ne fanno parte, i piloti, i team boss, le squadre, i Costruttori. E’ indubbio che la Ferrari abbia risentito della perdita di una guida come Marchionne. E, anche se starà senza dubbio lavorando duramente, a volte viene da chiedersi che fine abbia fatto Camilleri, dopo il primo e finora unico incontro ufficiale con la stampa durante il GP d’Italia a Monza. Anche dopo la vittoria di Raikkonen ad Austin, cinque righe di comunicato ce le aspettavamo… forse perché Montezemolo prima e Marchionne poi non mancavano mai di fare una dichiarazione ufficiale e di rivolgere un pensiero agli uomini e alle donne della Ferrari e, soprattutto, ai tifosi. Ecclestone non ha voluto entrare nei dettagli, ma conosce perfettamente il valore di certi gesti, anche verso i piloti.
Barbara Premoli