Interessante quanto emerge dal “Rapporto Censis-Michelin sulla mobilità degli italiani”: in automobile la voglia di sicurezza vince su tutto, gli italiani non si fidano della guida automatica. Viaggiare sicuri è il primo desiderio degli italiani che si spostano con la propria auto. Vogliono tante tecnologie per la sicurezza, che evitino le collisioni, aiutino a guidare in situazioni pericolose, monitorino lo stato di salute del guidatore. Invece l’auto senza autista umano, a guida automatica, non rassicura. Il 47,8% degli italiani è contrario, il 30,4% favorevole e il 21,8% indifferente. Tra i contrari, il 35,7% pensa che solo una persona alla guida sia una vera garanzia di maggiore sicurezza. Solo il 10,5% dei favorevoli crede che la guida automatica darà maggiore sicurezza. Il no all’auto senza autista dipende proprio dalla convinzione che non innalzerà gli standard di sicurezza.
Viaggiare sicuri vuol dire avere buoni freni e buoni pneumatici. I componenti dell’auto di cui si occupano gli italiani prima di iniziare un viaggio per garantire maggiore sicurezza alla guida sono per il 71,7% i freni, per il 64,7% i pneumatici, poi l’olio del motore (36,2%), le cinture di sicurezza e l’airbag (30,1%), l’acqua del radiatore (22%), il funzionamento delle luci (18,5%) e la frizione (10,7%). Da freni e pneumatici dipende la sicurezza, per questo gli italiani prestano così tanta attenzione a questi due componenti. I freni sono richiamati di più dalle donne (73,3%) e i pneumatici dagli uomini (70,5%), che li reputano importanti tanto quanto i freni. Solo il 3,4% degli italiani dice che tutto è ugualmente importante: la grande maggioranza sa invece distinguere tra i componenti e punta a tenere d’occhio il corretto funzionamento di freni e pneumatici.
“Dal Rapporto Censis emerge che oggi è diffusa la consapevolezza di quale ruolo giochino gli pneumatici nella sicurezza degli utenti della strada”, ha detto Simone Miatton, Presidente e Amministratore Delegato di Michelin Italia. “Purtroppo, però, per l’automobilista non sono disponibili informazioni sulle prestazioni e il livello di sicurezza dei suoi pneumatici quando sono usurati, condizione nella quale tutti ci troviamo quando siamo a bordo di una vettura. Michelin propone quindi l’introduzione di test sugli pneumatici usurati. Fornire dati e informazioni corrette a tutti gli automobilisti è indispensabile per contribuire al progresso di una mobilità sempre più sicura e consapevole per tutti”.
Ma quale bicicletta o mezzi pubblici: è ancora l’auto la regina della mobilità degli italiani. Il 65,4% degli italiani (era il 57,4% nel 2001) utilizza l’automobile per i propri spostamenti: sono 27 milioni, con un incremento del 17,4% rispetto al 2001. Nel lungo periodo si riduce il ricorso al trasporto pubblico (-20,3% dal 2001, lo utilizzano 1,8 milioni di persone nel giorno feriale medio), alla moto (-45,7%, la utilizzano 1,2 milioni di italiani), alla bicicletta (-10,4%, la utilizzano 1,4 milioni di persone) e la quota di persone che si spostano a piedi (-23,6%, 7,1 milioni di persone). Bicicletta, moto e mezzi pubblici non scalfiscono il primato dell’auto.
Distanze più lunghe e meno abitudinarietà: ecco perché vince l’auto. Sono 11,4 milioni (ben 4 milioni in meno rispetto al 2001) le persone che nel giorno feriale medio percorrono fino a un massimo di 2 km di spostamento. I “pendolarissimi”, che percorrono oltre 50 km al giorno, sono 1,2 milioni (500.000 in più rispetto al 2001), 9,7 milioni percorrono tra 10 e 50 km (+2,9 milioni), 19 milioni tra 2 e 10 km (+2 milioni). Meno prossimità, più pendolarismo su distanze medio-lunghe: ecco la quotidianità della mobilità, esito della dilatazione della residenzialità soprattutto intorno alle grandi città. E cresce la mobilità per il tempo libero: pesa per il 34,8% degli spostamenti (+2,1% tra il 2008 e il 2016), per il 36,7% si tratta di spostamenti per ragioni di studio o di lavoro (+0,8%), per il 28,5% per la gestione familiare (-2,9%). La quota di mobilità per il tempo libero cresce molto in ambito urbano e anche negli spostamenti extraurbani. L’auto vince perché gli italiani affrontano ogni giorno distanze maggiori e più ancora perché anche la mobilità è sempre più personalizzata, legata al tempo libero.
Redazione MotoriNoLimits