Ci sono giorni che restano incisi dentro di noi e non se ne vanno più. Quella mattina del 23 ottobre 2011 ci alzavamo per guardare il GP della Malesia di MotoGP. Marco Simoncelli era lì sulla griglia, con tutti gli altri. Una gara come tutte le altre prima che i semafori si spegnessero. Da quel giorno niente è più stato lo stesso, nessuna gara. Due giri e poi tutto è cambiato. Quelle immagini e quelle successive, papà Paolo, gli altri piloti, i nostri colleghi che erano lì, come se il tempo si fosse fermato.
Anche per Valentino Rossi, che in un’intervista a Riders dello scorso febbraio ha detto: “Con lui eravamo molto amici, stavamo insieme quasi tutti i giorni, almeno cinque, sei giorni a settimana. Quasi sempre, finito l’allenamento, andavamo a cena a casa di Carlo (Casabianca, il preparatore atletico), con il Sic che portava il sushi e che ne mangiava il doppio di noi e noi che lo mandavamo a…. Era bello. Essere anche coinvolto nell’incidente è stata una cosa devastante. Difficile da superare personalmente, ma non ho mai pensato di smettere. Mi è dispiaciuto però essere lì. Magari se fossi stato due moto più avanti sarebbe stato un po’ più facile, ecco. Però con il tempo passa tutto e quando penso al Sic ho solo ricordi positivi. Alla fine è andata così e non ci si può fare niente. Sono andato avanti per amore. Sennò avrei già smesso. Perché una situazione come quella dell’incidente di Marco non la superi. Ero già grande, avevo vinto dei Mondiali, potevo dire basta. Ho cercato di dividere le due cose, il dolore e quello che si deve fare per superare“.
Anche noi, come Valentino anche se ovviamente in modo diverso, abbiamo dovuto continuare a guardare le gare del Motomondiale e della MotoGP. Ma da 7 anni lo stato d’animo è cambiato. Sarà l’età, sarà la consapevolezza che in due giri tutto può cambiare. Pensi a come sarebbero state diverse le cose, chissà che lotte con Rossi, Marquez, Dovizioso, Lorenzo… te lo immagini campione, sempre con lo stesso sorriso, le battute irriverenti, chissà se avrebbe tagliato i suoi capelli ricci o andrebbe in giro ancora con la fascia… Non lo sapremo mai. Sappiamo solo che quando si passa in zona è impossibile non andare nella sua Coriano. E poi stai lì e lo senti che dice “Diobò ragazzi, dateci gas!“. Intanto non dimentichiamo che la sua Fondazione continua a fare grandi cose, quindi diamoci gas anche lì, basta poco, anche un segno. Ciao Sic, qui non ti dimentichiamo e tu non dimenticare tutti quelli che ti vogliono bene da sempre.
Barbara Premoli