Banale non lo sei mai stata. Da subito unica. Con quella forma a 8 tracciata dalla matita John Hugenholtz che ha dato forma al sogno di Soichiro Honda. Suzuka sei pista vera.
Tratti veloci. Frenate. “Esse” che si rincorrono maniacali. Curve dove bisogna far scorrere la monoposto come la punta del pennello di un pittore su di una tela. Mix perfetto di settori dove il sorpasso è sempre possibile. I tifosi sulle tribune, colorati, originali, appassionati e competenti. Quella luce aurea di inizio autunno a rendere il tutto ancora più magico. Non ti manca niente. Vera università del pilotaggio che seleziona gli uomini dai ragazzini. Sei sempre stata crocevia di momenti epici e drammatici nella storia del mondiale piloti. Anche i problemi cronici della F1 attuale con te spariscono.
Sei cambiata negli anni per motivi di sicurezza, ma resti la pista che più di tutte, tra le altre in calendario, hai mantenuta l’anima intatta. Campioni del mondo hanno domato il tuo asfalto. Ma ci hai regalato gioie incredibili anche per protagonisti inaspettati. Un altro anno è passato e sono già qua ad aspettare il prossimo. Suzuka, tu che scandisci il ritmo delle stagioni a noi appassionati, non cambiare mai.
“Una sera tornai in hotel veramente tardi da un brefing dopo le prove. Pioveva a dirotto. Buio. Ero tutto incappucciato e fradicio. Perfino mia madre avrebbe fatto fatica a riconoscermi. Eppure mi si piazza davanti una ragazzina con una penna e chiamandomi per nome e cognome mi chiede l’autografo. Questa è Suzuka. Questa è la passione dei giapponesi. E’ per questo che tra i piloti è messa sempre tra le tre piste più importanti al mondo”. MARTIN BRUNDLE