Era il 4 ottobre 2013 quando verso le 15.30 pigiavamo un bottone e magicamente MotoriNoLimits era online, visibile a tutti. Una settimana dalla decisione alla pubblicazione, giorno e notte, tra attacchi d’ansia e di panico, cambi di idea, rifacimenti e pianti. Quel momento per me sarà sempre speciale, con i miei alle spalle che aspettavano di vedere “il bambino”, e la loro reazione. Papà emozionato anche se non del tutto d’accordo sul fatto che creassi una cosa mia – perché sapeva non sarebbe stata una passeggiata di salute. Io decisa a fare le cose nel modo più serio possibile, ma consapevole che fosse un azzardo, che sarebbe durato un po’, che ci avrei investito sangue, sudore e soldi e poi buonanotte. Un po’ come quando entri al casinò. Ci sono stati colleghi che mi hanno detto: “Bello, ma troppi argomenti, prima o poi dovrai toglierne, non riuscirai a stare dietro a tutto“. Yes we can, mi sono detta. In fondo è facile: ma lo sapete quanto tempo si spreca dormendo? Cinque ore bastano e avanzano. E le vacanze? Inutili… I weekend? Ci sono i GP, vuoi mica andare al mare come fanno tutti! E’ così da cinque anni, ma non cambierei niente. Mentirei se vi dicessi che non è dura, che non si picchiano delle sonore facciate contro il muro, ma il bello della sfida è proprio questo, crederci e insistere se l’obiettivo è chiaro e lo vuoi raggiungere. Momenti di crisi? Tanti… con Stefano testimone di diversi “Dimmi che tasti devo schiacchiare per cancellare tutto!“. E, conoscendomi, dopo timidi “Possiamo metterlo offline senza eliminarlo“, ha fatto lunghi giri dandosi alla latitanza, dandomi il tempo di sbollire.
Poi in questo 2018 è successo qualcosa che non so spiegare: abbiamo realizzato tante cose nuove, insieme, ma soprattutto sono cambiata io, ho iniziato a divertirmi, a prendere tutto sempre sul serio e in modo professionale ma anche giocoso e probabilmente questo si è riflesso sugli altri. Soprattutto, mi sono concentrata sul lato umano di questo lavoro, su quello che accadeva a una presentazione o a un GP, alle reazioni, alle parole, ai gesti e agli sguardi. MotoriNoLimits è diventato una squadra e il fatto di dover lavorare per la squadra e non solo per me ha cambiato tutto. Stefano Boeri, Valerio Boni, Alberto Fussotto, Stefania Galli, Chiara Premoli (ebbene sì, la nipote che vuole lavorare nel campo della comunicazione…), Riccardo Turcato, Emanuele Villantieri (in rigoroso ordine alfabetico), i ragazzi della Crew con Andrea Di Mario in testa, mi hanno dato una spinta che manco un turbo! Rotture burocratiche, discussioni, confronti ci saranno sempre, fanno parte del gioco, ma la soddisfazione di questi primi 9 mesi del 2018 superano tutto. Soddisfazione per me, perché “il bambino” cresce, ma soprattutto per chi ha creduto in questa follia anche all’inizio, a scatola chiusa. Il mio grazie va a loro, ma anche a chi ha detto tanti no o, peggio, non si degna nemmeno di rispondere alle email: siete un incentivo ancora più forte a spingere il piede sull’acceleratore… peccato non possiate gioire anche voi del +340% di quest’anno! Mesi di fatica e di pulizia, di crescita, di capire che essere assertivi conta, di consapevolezza che non puoi perdere quello che non hai, che devi fare progetti ma soprattutto vivere il presente, di legami forti anche con i lettori, nati attraverso i social e poi diventati reali.
Appena online, quel 4 ottobre 2013, un amico e collega mi inviava questo sms, preziosamente conservato sul cellulare: “Ma che bello! Lineare, facile, sobrio. Dà l’impressione di offrire contenuti seri piuttosto che effetti speciali, come piace a me. E c@@@o che lavoro! Dunque inizia il tuo giro lanciato, ti auguro un tempone. Le libere sono già andate benissimo!”. Cinque anni dopo, il GP continua. Dato che ho Monza e la F1 nel cuore, direi che siamo all’Ascari: è il momento del divertimento, sfruttando i cordoli, lasciando scorrere la macchina, ma controllandola sempre, con dolcezza, pronti per accelerare in uscita. Sapete che devo essere al di sopra delle parti e quindi quello che dirò non è riferito a un pilota specifico, ma mi viene in mente una sola espressione per descrivere questa fase e quella che ci attende: Hammer Time! Grazie, di cuore, a ognuno di voi. Giù il piede e via per il sesto anno!
Barbara Premoli