I caschi sono l’anima del pilota. Purtroppo in azione non riusciamo a vedere le espressioni facciali dei nostri beniamini, ma il casco, quello sì, è sempre visibile. Oddio, ultimamente tra protezioni per la testa e Halo si fa fatica perfino a scrutare il pilota, ma il casco resta comunque un emblema della personalità di un pilota da corsa.
Chi scrive è un vecchio appassionato oldschool quindi continuo a preferire e rimpiangere i tempi in cui i colori degli elmi non cambiavano mai per tutta l’intera carriera di un pilota, però è anche vero che il mondo è cambiato e ormai persino il solo modificare livrea e disegno fa parlare di sé e dà visibilità agli sponsor, quindi ci sta che in molti casi la grafica venga cambiata. Ci sta per chi è coinvolto nel business, per un romantico come me, ribadisco, è un colpo al cuore ogni volta.
Eravamo arrivati a un punto in qui il casco cambiava anche nello stesso weekend di gara (vero Vettel?) e questo eccesso è stato notato dalla FIA che per regolamento ha imposto che il casco non possa cambiare grafica nella parte frontale per tutto il campionato, escluso un evento a scelta, che può essere per esempio la gara di casa. Non è che alla FIA siano retrogradi o anti-modaioli, è che il casco deve essere elemento riconoscibile dagli addetti della sicurezza in autodromo e quindi è stato necessario bloccare il dilagare di grafiche diverse a ogni GP. Pensate se Senna o Piquet o Peterson o Andretti si fossero presentati a ogni GP con una grafica diversa: molti dei nostri ricordi della F1 storica sono proprio legati a quei colori.
Da appassionato costruttore e collezionista di modelli di F1 mi fa quindi piacere segnalare un’iniziativa di Centauria – I caschi dei più grandi piloti di sempre– che in 50 uscite (per ora ogni due settimane) propone i caschi dei piloti di F1, una selezione che comprende caschi moderni dei piloti attualmente in griglia e caschi classici dei leggendari campioni (qui la lista completa).
I modelli sono prodotti da Spark, che è tra i più importanti produttori di modelli in scala al mondo e questa è una buona garanzia di qualità. La scala 1:5 è sicuramente inusuale, ma molto apprezzabile: non porta via molto spazio come per le repliche dei caschi in 1:2, ma non è nemmeno troppo piccola come per la scala 1:8. I dettagli sono degni di nota. Il tutto abbinato a un fascicolo informativo sul modello del casco.
Una cosa da apprezzare e sottolineare è che, come succede per altri loro prodotti, Spark alleghi le decals dello sponsor tabaccaio nella confezione che sono da applicare poi quando aprirete il modello. Chi colleziona modelli legati al mondo dei motori sa quanto questo sia importante ed essenziale per avere una esatta replica della realtà. Nelle foto abbiamo anche messo a confronto il casco il 1:5 con un modello in 1:43 e un modello 1:20 per farvi capire la differenza di grandezza.
Proprio in questi giorni si può trovare in edicola la terza uscita, il casco di Sebastian Vettel che usa in Ferrari. Proprio lui, che quando era in Red Bull aveva un casco diverso a ogni GP, da quando è approdato a Maranello ha optato per un classicissimo casco bianco con i colori della Germania e un Cavallino Rampante di lato. E voi? Qual è il vostro casco preferito? Io sono legato al semplice verdone di Jacques Laffitte…
Riccardo Turcato