Il GP di Aragon sarà ancora più complicato per Valentino Rossi, che affronta una pista storicamente avversa alle caratteristiche della Yamaha. Lo dimostrano anche i risultati delle libere:
nelle FP1 è 7° a 9 decimi dalla vetta, mentre nella seconda sessione è 9° a poco più di un secondo dal leader Marc Marquez (Repsol Honda Team). Rossi riesce però a spingere al massimo e a limitare i danni già dalla prima giornata.
Valentino Rossi: “Siamo tra i primi dieci. Mi aspettavo non sarebbero successi successi, storicamente qui ad Aragon soffriamo di più rispetto a piste come Misano. Anche se sulla pista italiana non siamo andati tanto forte, sulla carta questa spagnola è tra le più difficili per noi. Siamo più in difficoltà rispetto a due settimane fa, si scivola e la gomma dietro si consuma, inoltre ci sono tante curve lunghe. Ma soprattutto la differenza dai primi è maggiore, anche perché la pista è più lunga. Dalla mattina al pomeriggio le temperature si alzano, tutti soffrono, ma sembra che noi soffriamo un po’ di più. Il nostro delta fra la mattina e il pomeriggio è più ampio, quindi è dura, visto che la gara sarà di pomeriggio e sembra che domenica farà anche più caldo rispetto a oggi. Quello che possiamo fare è lavorare su tutte le piccole cose e cercare soprattutto di avere un bilanciamento della moto che stressi un po’ meno la gomma dietro per avere un passo decente in gara. La situazione è difficile. Naturalmente i risultati non sono quelli che ci aspettavamo, né io né Viñales né la Yamaha in generale. Bisogna fare ancora più fatica e mettere ancora più impegno per raggiungere dei risultati che non sono quelli che vorresti, quindi è un po’ più dura. La situazione è questa, ma è il mio lavoro e sono qui per questo. Quello che posso fare io è impegnarmi e cercare di fare il massimo. Realisticamente, non penso che potremo vincere, a meno di un miracolo. Ma siamo qua a cercare di fare gare decenti e lavorare durante il fine settimana per aiutare un po’ la gomma dietro. Bisogna mantenerla calma, cercare di rimanere concentrati e sperare in futuro di migliorare”.
Poi rivolge uno sguardo al futuro. Attualmente vincono i motori a V, il DNA Yamaha è da quattro cilindri in linea, che cosa farà la Casa di Iwata? “Penso che Yamaha non abbia nessuna idea di fare un motore a V. Sicuramente non per usarlo prima che io smetta di correre. Al momento non penso ci sia una possibilità che possa provarlo. Per ora la Yamaha rimarrà così, speriamo bene”.
Redazione MotoriNoLimits