A Singapore vince ancora uno strepitoso Hamilton coadiuvato da una macchina fantastica. Una Mercedes che è tornata agli splendori dominando l’intero weekend con l’inglese, protagonista il sabato di un giro-capolavoro. Una Ferrari che a Singapore è apparsa molto sottotono, che ha chiuso la gara, così come le qualifiche, dietro anche alla Red Bull di Verstappen. Dopo il suo pitstop, Vettel non è riuscito a sfruttare al meglio il vantaggio delle gomme più fresche perdendo tempo prezioso dietro a Sergio Perez, protagonista in negativo di diversi contatti, pagando la posizione a vantaggio di Verstappen. Proprio in quella circostanza ho avuto l’impressione di un Vettel che si è arreso psicologicamente.
La corsa però ha messo in evidenza un problema non di poco conto legato alle prestazioni di queste gomme e sarebbe bello avere una spiegazione da parte della Pirelli: trovo inammissibile avere tempi sul giro in gara più lenti di 6-7 secondi rispetto alla qualifica. Si è corso a ritmo di una gara endurance col miglior crono segnato addirittura da Fernando Alonso. Mi piacerebbe ricevere alcune delucidazioni. Lo spagnolo ha dimostrato ancora una volta tutto il suo talento nonostante una McLaren non all’altezza ed è vergognoso che un campione del suo calibro sia costretto a emigrare verso nuovi lidi. Restano ancora sei GP e per Sebastian Vettel e la Ferrari la sfida si fa sempre più ardua, soprattutto contro un avversario così tosto.
Gian Carlo Minardi