I finali dei vari campionati. Il mercato piloti. I test. Sì, ok, tutto nella norma in questo settembre. La realtà è che ogni appassionato in cuor suo, anche se non lo twitta, tagga o instagramma, ha sempre in mente Robert Wickens che sta lottando per tornare a una vita normale dopo il terribile incidente di Pocono. Il bollettino medico lascia esterrefatti e increduli. No, non un altro dei nostri ragazzi. Non ci deve lasciare. Non importa se Robert non tornerà a guidare. Sarà una grande vittoria tornare a vederlo vivere la sua vita.
Mentre ascoltavo la canzone scritta da Mark Knopfler assieme a Stefan Johansson e dedicata al mondo delle monoposto americane, ho pensato a Robert. Mark, grande appassionato di motori, scrive di un pilota che fatica gara dopo gara, dopo gara, nel puntare alla vittoria. Sbaglia, fa incidenti, si rialza, non molla e alla fine… E’ quello che auguriamo noi a Robert. La vittoria. La vittoria nel tornare alla vita.
Riccardo Turcato
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After two thousand came two thousand and one
To be the new champions we were there for to run
From springtime in Arizona ’til the fall in Monterey
And the raceways were the battlefields and we fought ’em all the way
Was at Phoenix in the morning I had a wake-up call
She went around without a warning put me in the wall
I drove Long Beach, California with three cracked vertebrae
And we went on to Indianapolis, Indiana in May
Well the Brickyard’s there to crucify anyone who will not learn
I climbed a mountain to qualify I went flat through the turns
But I was down in the might-have-beens and an old pal good as died
And I sat down in Gasoline Alley and I cried
Well we were in at the kill again on the Milwaukee Mile
And in June up in Michigan we were robbed at Belle Isle
Then it was on to Portland, Oregon for the G.I. Joe
And I’d blown off almost everyone when my motor let go
New England, Ontario we died in the dirt
Those walls from mid-Ohio to Toronto they hurt
So we came to Road America where we burned up at the lake
But at the speedway at Nazareth I made no mistake
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Dopo il 2000 venne il 2001
Eravamo li per essere i nuovi campioni delle corse
Dalla primavera in Arizona all’autunno a Monterey
E le piste furono i campi di battaglia in cui combattemmo in ogni modo
Ero a Phoenix di mattina, e la macchina che si intraversò
sbattendomi contro il muro mi diede una bella svegliata.
Guidai a Long Beach, in California, con tre vertebre rotte
Arrivammo a Indianapolis, nell’Indiana, a Maggio
Bene, la Brickyard sta lì a punire chi non imparerà ad affrontarla
Per qualificarmi scalai una montagna e andai a tavoletta tra le curve
Ma fui tra quelli non qualificati e un vecchio caro amico morì
Mi sedetti e piansi nella Gasoline Alley.
Così tornammo nella mischia al Milwaukee Mile
A giugno fummo nel Michigan e ci rapinarono a Belle Isle
Poi a Portland nell’Oregon alla G.I JOE
Surclassai quasi tutti quando poi si ruppe il mio motore
New England, Ontario finimmo fuori pista
I muri di Mid-Ohio e Toronto fanno male
Così arrivammo a Road America e bruciammo il motore
Ma dalla corsa di Nazareth non sbagliai nulla