L’annuncio di oggi mette fine a mesi di voci e speculazioni sul futuro di Kimi Raikkonen, confermando che per lui non ci sarà una nona stagione a Maranello. Come ricorderete, Kimi è entrato per la prima volta a far parte della Ferrari (proveniendo dalla McLaren) nel 2007, conquistando subito il suo unico Titolo (e anche l’ultimo della Scuderia) nell’anno del duello all’ultimo sangue tra Fernando Alonso e Lewis Hamilton nel suo ex-team. Dopo un 2009 opaco in cui ha chiuso 6° nella classifica Piloti, Raikkonen lasciò la Ferrari e la Formula 1, dedicandosi alla sua grande passione, il rally, per poi tornare con la Lorus nel 2012, vincendo due gare prima di rientrare in Ferrari nel 2014.
L’aveva detto a Monza che avrebbe voluto continuare a correre nel 2019, anche perché riteneva di guidare allo stesso livello del 2007. “Non sarei qui se ritenessi di non doverci stare… si dice sempre che la velocità un giorno sparirà, ma finora per me non è scomparsa“. Ed è stato lo stesso Raikkonen ad annunciare pubblicamente il ritorno in Sauber sul suo account ufficiale di Instagram: “Indovinate chi ritorna?! I prossimi due anni con @sauberf1team! E’ estremamente bello tornare dove tutto è iniziato!”. Goditeli alla grande questi due anni di contratto, con tutta la fame che ancora hai, caro Kimi: te li sei guadagnati in pista e fuori, come pilota e come uomo. E vogliamo proprio dirlo: siamo contenti che resti in F1, perché le persone capaci e positive fanno sempre un gran bene all’ambiente.
Da parte sua, la Sauber ha così commentato l’annuncio: “Prendere Kimi Raikkonen come pilota rappresenta un passo importante del nostro progetto e ci avvicina al target di fare progressi significativi come team non prossimo futuro“, ha detto il Team Principal Frederic Vasseur. “L’indiscusso talento e l’immensa esperienza di Kimi in F1 non solo contribuiranno allo sviluppo della nostra macchina ma accelereranno anche la crescita e lo sviluppo del nostro team nell’insieme. Insieme, iniziaremo la stagione 2019 con una base solida, guidati dalla determinazione di lottare per i risultati che contano“.
Barbara Premoli