L’ultima gara del Mondiale 2019 si correrà il 1° dicembre, nella fastosa cornice di Abu Dhabi. Sì, avete letto bene. E questo ci riporta subito con la mente a quando in Sudafrica negli anni 60 si corse in pieno clima natalizio oppure quando era comune iniziare la stagione in Sud America ai primi di gennaio. Erano però altri tempi, con i team che spesso all’inizio del nuovo anno si presentavano con la monoposto con cui avevano appena concluso il Mondiale precedente. Non ci sono più motori Cosworth abbinati a cambi Hewland che andavano bene per tutte le stagioni.
In tempi moderni, con regolamenti che vengono affinati di anno in anno, con modifiche necessarie e obbligatorie a scocche e parti sospese, spesso per migliorare la sicurezza, un Mondiale che finisce così tardi mi fa credere che i reparti di ricerca e sviluppo saranno ben impegnati a non pensare ai regali di Natale per i familiari… E poi vi immaginate in questa epoca social che brutta figura di marketing si farebbe a presentarsi con una monoposto obsoleta? Un Mondiale così lungo mi porta a pensare poi che alcuni team, non in lotta per il Titolo o posti di rilievo in classifica, possano smettere di sviluppare la vettura in corso trascinandosi nei mesi autunnali per concentrarsi prima sulla monoposto futura. Questo succede anche ora, ma rischiamo di vedere il tutto dilatato di più nel tempo con il rischio di venire depauperati nell’entusiasmo.
Il mese di settembre 2019 vedrà le F1 impegnate ogni settimana: 21 gare per me sono troppe. Ho sempre creduto che più gare svalutino l’effetto di esclusività dell’evento F1. Non deve essere come la Serie A o l’NBA o la MLB che sai che ogni fine settimana c’è qualcosa da guardare. Questo può portare la gente a pensare che si può anche saltare una gara tanto c’è sempre quella della domenica successiva. Così vanno a scemare tensioni e aspettative per l’evento stesso. Ci sono poi altre stranezze logistiche, a leggere bene il calendario. Come quella di correre a Montecarlo, andare in Canada e tornare nel vecchio continente. Oppure andare a Singapore, tornare in Russia per volare subito dopo in Giappone. Un incubo logistico assurdo che fa bene sicuramente solo alla reputazione dello sponsor di spedizioni DHL cui si appoggia la F1, ma che creerà diversi grattacapi ai team. Inoltre, con tale calendario, i test saranno sempre meno.
In conclusione, riflettendoci bene, in Italia il 1° dicembre farà sicuramente freddo… Forse da tifoso andare al caldo degli Emirati Arabi potrebbe non essere così male… ma meglio non dirlo ai team, però!
Riccardo Turcato