La Ferrari ha scelto il venerdì di Monza per far incontrare alla stampa il nuovo CEO Louis Camilleri, l’uomo che ha preso le redini della Scuderia dopo la scomparsa di Sergio Marchionne. E’ stato un momento particolarmente significativo e allo stesso tempo difficile: impossibile non pensare al passato o considerarlo “solo” il nuovo amministratore delegato di una delle aziende più importanti e cariche di storia al mondo. E l’errore più grave sarebbe fare dei paragoni. L’unico, il più evidente, a parte chiaramente l’aspetto fisico, sembra essere l’approccio più conciliante, anche riguardo al futuru della Ferrari in F1, rispetto alle minacce più volte ventilate dal suo predecessore.
“Fondamentalmente, se resterà il DNA della F1, se continuerà a essere il top della tecnologia e dell’innovazione automobilistiche e le gare saranno competitive ed emozionanti per i tfosi, allora la F1 continuerà a essere percorribile. Penso che tutti siano d’accordo su questi principi. Come ci si arriva è un’altra cosa. Ovviamente ci sono tre componenti, per come la vedo io. Ci sono i regolamenti tecnici, gli aspetti finanziari e l’aspetto della governance. A un certo punto, i tre aspetti devono confluire insieme. A parte questo, non sono pronto a dire molto perché non non ho mai negoziato attraverso i media e non lo farò mai, spero che comprendiate“.
Camilleri ammette di avere un approccio diverso rispetto a Marchionne, ma ha sottolineato il loro rapporto e come condividano lo stesso desiderio di portare al successo la Ferrari: “Sergio e io abbiamo stili molto diversi, ma anche la stessa ambizione e avevamo un grande rispetto reciproco“. E lascerà che la Ferrari continui a lavorare con la struttura attuale, nella lotta per il Titolo, senza cercare di cambiarla: “Il team sta vivendo un momento speciale, sono felice di seguirlo. E’ un team, un grande team, non mi aspetto grandi cambiamenti. Ho l’ambizione, come chiunque, di vincere e di continuare a vincere. Quanto mi dedicherò al team e al resto dell’azienda? Quando sei un CEO non dai delle percentuali, dedichi il tempo necessario a tutto, è questa la mia intenzione. Abbiamo un grande management. Chiaramente ho un grande team principal e una grande squadra sotto di lui, ma ho anche un grande management. E’ una delle forze della Ferrari, a tutti i livelli. La Ferrari è un gioiello, il mio compito sarà fare in modo che continui a brillare sotto tutti i suoi aspetti“.
Cosa ci ha colpiti a livello umano? L’approccio aperto, il sorriso, il suo rivolgere un saluto diretto guardando negli occhi al nostro arrivo, la determinazione. E sicuramente il coraggio di un uomo che, pur facendo parte da anni dei vertici di Maranello, che sa che adesso la musica cambia. Un uomo che ha coraggio da vendere, perché sa di assumere un ruolo che non significa semplicemente subentrare “ad altri”, ma a Sergio Marchionne, a quello che è stato il suo boss ma, soprattutto, un amico per anni, e siamo pronti a scommettere che, pur mettendo tutta la sua esperienza professionale, lo farà nel segno della continuità. Buon lavoro, dottor Camilleri.
Barbara Premoli