Ferie finite. Il Mondiale di F1 riparte da Spa… O, come preferisco dire io, parte veramente da Spa. Sì perché da domenica in poi ci si giocherà il Mondiale praticamente dentro un altro Mondiale. Sono nove le gare ancora da disputare. Un’enormità. Come arrivano i team dalla sosta post-ombrellone?
FERRARI e MERCEDES: non le metto assieme per caso. Sono i due team che stanno dominando la scena. Per un terribile gioco del destino arrivano entrambe a giocarsi la parte decisiva del Mondiale senza i loro fari maestri, Marchionne e Lauda (che sarà assente per molto dalle piste). La Rossa di Maranello è quella che più ha da recriminare a guardare la classifica per alcune occasioni non capitalizzate nel corso della stagione. La Mercedes ha alternato gare ineccepibili ad altre dove ha vistosamente faticato. Su Vettel pesa la voglia di riportare il Mondiale in Italia ma il ragazzo ha spalle larghe ed esperienza. Lewis invece deve tenere motivato un team che da anni vince e per la prima volta rischia di sentirsi sazio con cambiamenti interni nello staff tecnico. Essenziali saranno le figure di Bottas e Kimi. Il primo da valutare mentalmente dopo il GP d’Ungheria non vissuto in serenità. Il secondo mai così in palla come da qualche anno. L’affidabilità e gli sviluppi saranno un importante focus per entrambi i team.
RED BULL: terza in campionato e da lì non la smuoverà nessuno. Potrà essere l’ago della bilancia del Mondiale andando a levare punti a Ferrari o Mercedes in qualche gara ma la lotta al Titolo quello no. I 9 gran premi che rimangono saranno traghettatori verso una rivoluzione interna del team. Si chiude il rapporto con Renault. Se ne va Ricciardo. Arriva Honda con poche certezze e molti dubbi. Il progetto della vettura 2019 sarà da rivedere in toto in base alla nuova motorizzazione. Gasly affiancherà Max e già da ora la giovane coppia promette grandi cose… nipponici permettendo.
RENAULT: non che ci sia molto da dire. Si trova dove era lecito aspettarsi di trovarla in una lenta, costante e ancora lontana ascesa verso il podio mondiale. Non è né carne né pesce. La news più rilevante è l’arrivo di Ricciardo per il 2019 che affiancherà Hulk andando a formare una delle coppie più attese e piene di talento.
HAAS FERRARI: un po’ Ferrari, un po’ Dallara, mischiato tutto con l’organizzazione solida senza fronzoli di Haas e Steiner. Mancano pesantemente i punti di Grosjean, che spesso sembra dimenticarsi di essere un gran talento, ma il team è solido e sta vivendo la miglior stagione. Sarà da valutare lo sviluppo nella seconda parte dell’anno ma può dormire sonni tranquilli visto che nel Mondiale è sparita la Force India e gli altri team sono distaccati.
FORCE INDIA O RACING POINT FORCE INDIA F1: punto primo, tralasciamo ogni commento sul nuovo nome. La Force India scompare e con essa tutti i punti conquistati nel Costruttori. Che il team di Mallya non fosse a posto economicamente a inizio anno si sapeva. Che a metà stagione fallisse e fosse rilevata da Stroll ce lo saremmo aspettati in pochi. Anche perché il team è sempre stato solidissimo tecnicamente e dal punto di vista dei piloti con Perez e Ocon. Ecco Ocon. Uno dei maggiori talenti visti in F1 in questi anni rischia di restare a piedi da Monza perché papà Stroll vorrebbe portare subito il figlio nel team salvandolo dalla Williams. Di lui si vocifera prenderà il posto di Vandoorne in McLaren, ma a ora sono proprio solo voci. Tutti i dipendenti ci assicurano avranno il posto e stipendi assicurati. Prima di cantare vittoria, vedremo nelle prossime settimane. Cambiamenti del genere non arrivano mai senza sacrifici. Il team in principio fu la Jordan che proprio a Spa 20 anni fa colse la prima vittoria. La vittoria questa volta invece è essere regolarmente in griglia.
McLAREN: i sogni di rinascita di Brown & Co si sono sciolti come barrette di cioccolato al sole. Per assurdo il team sta peggio che nelle precedenti disastrose stagioni. Sì perché nulla di quello che si era preventivato si è poi avverato. Macchina con problemi di aerodinamica e affidabilità. Rimescolamenti tecnici e dirigenziali interni. Alonso che annuncia il ritiro. L’arrivo di Sainz per il 2019 che convince e non. La “lotta” per il secondo sedile non solo per il 2019, ma anche per la fine del campionato, che è gestita malissimo manco si fossero trasformati in una Marussia. In tutto questo c’è la Renault che dichiara di pensare sempre di più, e giustamente, al proprio team che non ai motori dei clienti. Si va verso l’ennesimo ri-inizio nel 2019 con un Alonso in meno e un James Key che forse arriva o non arriva. Io speriamo che me la cavo…
TORO ROSSO: a Faenza forse si aspettavano di più da Honda ma, viste le ultime stagioni, certe prestazioni in pista lasciano intravvedere qualche spiraglio di speranza. I nipponici stanno lavorando con meno pressione mediatica ma il 2019 è alle porte praticamente. Gasly ha dimostrato di meritarsi la promozione verso la sorella maggiore, mentre Hartley ha espresso a tratti il talento che certo non gli manca, ma deve cominciare a convincere di più… Sempre se resterà confermato fino a fine stagione, visto che il mercato piloti è in subbuglio dopo la scomparsa della Force India. Il vero problema sarà rimpiazzare Key se andrà verso la McLaren.
ALFA ROMEO SAUBER: è la sorpresa più bella della stagione. Iniziato il Mondiale in sordina, è stato la squadra che più è cresciuta costantemente. Non guardate i punti in classifica. Nel caso del team elvetico non rispecchiano la realtà. Il grande dubbio è rivolto al 2019. Resterà lo sponsor Alfa Romeo dopo la scomparsa di Marchionne? Ci sarà un background finanziario solido che permetterà alla Sauber di sviluppare la vettura con costanza oppure torneremo agli anni precedenti dove si puntava tutto sui gran premi iniziali? Intanto mi aspetto una grande seconda parte di stagione.
WILLIAMS: di quel che resta del glorioso team di Frank ce ne accorgiamo solo perché fa notizia in negativo. Qui non si tratta di risollevare una stagione. Il 2018 è ormai un capitolo già chiuso figlio di una vettura nata male e sviluppata peggio. Nel 2019 non ci saranno più i soldi del main sponsor Martini. Non ci saranno più i soldi di Stroll. Capiamo che non si possono urlare ai quattro venti le trattative economiche, ma il silenzio sul futuro è assordante. Mentre scrivo queste righe io sono veramente preoccupato per la permanenza del team in F1. Ci fosse ancora Bernie Ecclestone sicuramente arriverebbe a qualche accordo per mantenere in vita il team. Ma Liberty Media che dice? Possiamo permetterci un Mondiale senza Williams?
Riccardo Turcato