La Ferrari #51 del team AF Corse ha vinto 6 Ore di Silverstone, terza prova della SuperSeason del WEC 2018/2019. Dopo qualifiche che avevano chiaramente messo in mostra il gap di performance dovuto al BoP che ancora separa le 488 GTE Evo dai leader della classe GTE-Pro, la gara ha permesso di fare emergere la sontuosa strategia del muretto box del team italiano che, unitamente alle capacità di due campioni del mondo come Alessandro Pier Guidi e James Calado, ha permesso di ottenere una vittoria quanto mai inattesa, la prima della vettura da quando è equipaggiata con il kit Evo. La gara è stata positiva solo per la vettura 51 dato che la 71 è stata tagliata fuori da un incidente mentre le vetture in classe GTE-Am sono state protagoniste di una corsa nelle retrovie.
Al via è stato il caos tra i prototipi e di questo hanno risentito anche le vetture GT che si trovavano nella seconda metà del gruppo. Entrambe le Ferrari 488 GTE Evo sono state urtate da altri concorrenti riportando però solo qualche ammaccatura. Sia Sam Bird che Alessandro Pier Guidi sono riusciti a guadagnare una posizione. Bird, protagonista di un ottimo stint, è arrivato fino alla seconda posizione prima del pitstop. A due ore e 20 minuti di gara c’è stato il primo colpo di scena. Una fase di Full Course Yellow ha infatti premiato la strategia della vettura 51 che aveva economizzato carburante e si è trovata a poter effettuare il pitstop nel periodo di neutralizzazione. Questo ha permesso a James Calado di tornare in pista in seconda posizione, dietro alla Ford #66. Poco dopo sulla vettura americana si è verificato un problema che ha proiettato al comando la 51. La gioia di vedere per la prima volta la 488 GTE Evo in testa è durata pochi giri poiché alla Porsche #92 è riuscita la tattica dell’undercut che ha messo davanti Kevin Estre e Michael Christensen. Nel frattempo la sfortuna si è accanita sulla Ferrari #71 che è stata centrata da un prototipo mentre era quarta e al volante c’era Davide Rigon. Il pilota italiano è stato costretto a percorrere un intero giro su tre ruote aggravando le condizioni della vettura. Sono stati necessari 34 minuti per rimettere la 488 GTE Evo in pista e raggiungere il traguardo all’8°posto. A meno di due ore dal termine nuova Full Course Yellow e capolavoro dei meccanici di AF Corse che sono riusciti a rimandare in pista la Ferrari davanti alle due Porsche. Anche in questo caso i tre piloti di vertice hanno effettuato il pitstop in fase di neutralizzazione, quello che non è riuscito alla Ford #67 che è così stata tagliata fuori dalla lotta per la vittoria nonostante fosse la vettura più veloce in pista. Una perfetta gestione di Alessandro Pier Guidi negli ultimi 90 minuti ha completato l’opera regalando alla Ferrari una delle vittorie più belle e meritate da quando esiste il WEC. Secondo posto per la Porsche di Bruni-Lietz, terzo per la Ford di Priaulx-Tincknell.
La classe GTE-Am ha visto le Ferrari in difficoltà, specie a causa della configurazione prestazionale dettata dal BoP. Le 488 GTE avevano faticato già in prova e in gara le cose non sono migliorate. La vettura meglio piazzata in griglia, la #54 del team Spirit of Race affidata a Giancarlo Fisichella, Thomas Flohr e Francesco Castellacci, è stata coinvolta in un incidente al via e costretta a perdere subito tre giri per riparare la parte anteriore. Sia la vettura #61 di Clearwater Racing (Mok-Sawa-Griffin) che la 70 di MR Racing (Ishikawa-Beretta-Cheever III) hanno tentato una gara in rimonta che è stata frustrata da due drive-through per il superamento del limite di velocità in pitlane. La Ferrari meglio piazzata alla fine è stata quella di Clearwater Racing, quinta. Quella di MR Racing si è piazzata 7°, la #54 di Spirit of Race 9°. Vittoria assoluta alla Toyota di Alonso-Buemi-Nakajima. Prossimo appuntamento il 14 ottobre al Fuji.
Redazione MotoriNoLimits