Una Ferrari così vincente in un tracciato come quello di Silverstone, che sulla carta doveva esserle non favorevole, non può che essere di buon auspicio in vista delle prossime due tappe in Germania e Ungheria e del seguito del Mondiale. Abbiamo assistito a un weekend e a una gara assoltamente fantastica, corsa a suon di duelli fino all’ultimo giro. Una Ferrari che ha dimostrato di essere nettamente all’altezza della situazione con un ottimo lavoro da parte di piloti, meccanici e muretto. Ha dimostrato di avere qualcosa in più rispetto alla Mercedes. Stupenda anche la qualifica corsa a suon di record e conclusa con un gap minimo (44 millesimi) tra due campioni del mondo che si sono divisi la prima fila.
Certo Lewis Hamilton sarà molto arrabbiato anche se comunque ha fatto una grande rimonta chiudendo al secondo posto e limitando fortemente i danni. Non condivido il suo comportamento perché un Campione del Mondo come lui deve rispettare le regole e saper affrontare qualsiasi situazione negativa anche dal punto di vista mediatico. Kimi Raikkonen si è assunto tutte le colpe per il contatto col britannico anche se non condivido questo modo di attribuire le penalizzazioni, con decisioni discostanti tra un episodio e l’altro e troppo soggettive. Il finlandese ha sbagliato ed è stato giusto penalizzarlo, ma in altre occasioni le penality sono state più lievi. A esclusione dell’errore al primo giro, il finlandese si è reso protagonista di una gara solida conclusa davanti a Bottas al terzo posto.
La Ferrari lascia Silverstone consolidando la leadership in entrambe le classifiche portando a 20 le lunghezze sulla Mercedes tra i Costruttori, con Vettel che mette a segno un +8 su Hamilton. Tra quindici giorni ci prepariamo alla seconda parte del tour de force con ulteriori due gran premi (Germania e Ungheria) in successione prima della pausa estiva.
Gian Carlo Minardi