Come sede di lunga data del GP di Gran Bretagna, Silverstone è uno dei circuiti più noti nel calendario della F1. Ma quello che molti possono non sapere è che il Regno Unito possiede un’ampia gamma di tracciati differenti, ognuno con il proprio carattere. Di seguito ne esaminiamo cinque che ci piacerebbe ospitassero un GP di Gran Bretagna, anche se la prospettiva potrebbe non essere molto realistica.
Un nome ovvio con cui iniziare. Brands Hatch non potrebbe essere più differente dal piatto e largo Silverstone, con grandi quantità di ondulazioni da curva a curva – prendete per esempio la prima, la Paddock Hill Bend in ripida discesa. Poi c’è il settore tortuoso e paurosamente veloce da gran premio attraverso i boschi, con una serie di curve veloci che lasciano un piccolissimo margine all’errore. Situato poco distante da Londra e comodo per chiunque venga dall’Europa, sarebbe il sogno di qualunque promoter, ma la F1 l’ha abbandonato molto tempo fa, con l’ultima corsa nel 1986. Anche apportando i cambiamenti necessari per un ritorno, aumentando per prima cosa le vie di fuga attorno al loop del GP, non sarebbe possibile senza demolire le case proprio dalla parte opposta degli alberi. Oulton Park
Oulton Park è simile nel carattere a Brands Hatch: ondulato, stretto e tortuoso. È un vero circuito nel parco, situato nella proprietà di un ex-dimora storica, che gli conferisce un’atmosfera davvero British. È anche storico, dato che ha ospitato una gara di F1 non valevole per il campionato fino al 1972, vinta da piloti come Moss, Clark, Brabham, Surtees e Stewart. Situato nel nord-est dell’Inghilterra, i grandi meeting di gare che vi si svolgono attraggono sempre una grande folla dalle vicine città di Manchester e Liverpool e oltre ma, come per Brands Hatch, la sicurezza sarebbe un punto-chiave per la moderna F1, vista la prossimità delle barriere alla pista. Enaam Ahmed, che ha vinto tutte e tre le gara a Oulton Park prima di diventare campione della Formula 3 britannica nel 2017, ha detto che quando vi ha corso è stato una buona preparazione per il circuito cittadino di Pau in Francia. E, come su un circuito cittadino, le opportunità di sorpasso sono limitatissime.
Thruxton
Costruito sulla pista di un aeroporto, Thruxton ha delle similitudini con Silverstone, ma probabilmente più con il layout originario di Silverstone che non con quello moderno. È persino più veloce – è il circuito britannico più veloce, con Damon Hill che una volta vi ha girato in 57,6 secondi sulla sua Williams del 1993, con una media di 237 km/h. Le gare sono solitamente emozionanti, con il rettilineo lungo e che si percorre quasi tutto al massimo tra le due chicane, ottimo per le scie. Ma se alle strutture limitate e ai box estremamente piccoli si potrebbe trovare una soluzione, non alle questioni legate alla sicurezza: anche su una macchina Turismo, un incidente a Thruxton solitamente è molto brutto.
Knockhill
Knockhill porta l’idea di un circuito sinuoso a nuovi livelli. Situato sulle colline della regione di Fife in Scozia, è la risposta britannica al Red Bull Ring austriaco, inserito in uno scenario splendido. La pista è molto popolare tra i piloti ed è spesso stata definita un rollercoaster per via dei suoi cambi di elevazione e le curve cieche. Tagliare i cordoli è cruciale per fare un buon tempo sul giro – anche se le F1 probabilmente non passerebbero molto tempo su due ruote come invece fanno le vetture Turismo. Con Jim Clark, Jackie Stewart e David Coulthard tra i suoi piloti più noti, la Scozia potrebbe avere le carte per meritare una gara di F1, ma Knockhill è molto distante persino dalla motorsport valley britannica nel sud.
Birmingham
Ogni anno si torna a parlare di un gran premio sulle strade di Londra. Se dovesse mai accadere, non sarebbe il primo grande evento in una delle maggiori città inglesi. Alla fine degli anni 80, ci fu il Birmingham Superprix, che si corse sulle strade nel centro della seconda città dell’Inghilterra, con Formula 3000 e British Touring Cars in azione. Non fu il circuito cittadino più eccitante mai disegnato, per la maggior parte su doppia corsia, e i dintorni non erano esattamente Monaco, ma è ricordato con affetto dai tifosi britannici privati da allora di una corsa sulle loro strade. C’è voglia di rivivere quelle emozioni, e si parla persino della possibilità che la Formula E corra a Birmingham in un prossimo futuro. Situata perfettamente al centro del Paese e con una popolazione numerosa e giovane, Birmingham è probabilmente l’opzione più realistica tra le nostre cinque sedi di un Gran Premio di Gran Bretagna alternativo.
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