Dopo la notizia della penalità a Vettel per aver ostacolato Sainz in qualifica, sui nostri canali social si è scatenato il caos e ne abbiamo lette di ogni. Vabbè che il tifo toglie lucidità, anche in F1,ma i ferraristi che dicono che la penalità a Vettel sia colpa della Mercedes ci fanno tenerezza… Ma se l’errore è chiaramente del muretto che non ha avvisato il pilota, se abbiamo letto e sentito tutti le sue spiegazioni e se la lamentela l’hanno fatta Carlos Sainz e la Renault, ci spiegate che cosa c’entra la Mercedes, che viene definita mafia e accusata di aver comprato il Mondiale??? O gli sponsor Red Bull che comprerebbero i commissari? Deliri che arrivi a un certo punto e non ce la fai più a tollerare, perché gratuitamente cattivi, immotivati, spesso molto volgari e violenti. Il volto negativo dei social che scatena proprio gli asociali, quelli che non accettano confronti o non dedicano un attimo per informarsi e capire gli antefatti.
Se leggessero quello scriviamo, riportando i documenti ufficiali e perdendo tempo a tradurli in modo che li capiscano anche quelli che non sanno l’inglese, magari anche gli hoolingans capirebbero. Un po’ di obiettività non fa mai male. Ah, se c’è chi ha venduto il cervello a Maranello o a qualunque altro team, problemi loro: da sempre qui scriviamo quello che vediamo, basandoci su fatti concreti. E infatti nel primo pezzo post-qualifiche avevamo anticipato quello che in passato era successo in casi analoghi: -3 posizioni, che corri con la Ferrari, la Force India, la Williams o la macchinina a pedali. Se i commissari FIA non l’avessero fatto, allora sì che sarebbero stati due pesi e due misure. In F1 anche se sei nel giro di rallentamento, non te ne stai col braccio fuori dal finestrino in piena traiettoria durante le qualifiche con gli altri che girano e il muretto non ti dice che dietro hai uno che arriva a palla!
Ma la cosa che davvero ci fa venire il latte alle ginocchia è che sono pochissimi quelli che leggono davvero le notizie, alla maggior parte basta un titolo su Facebook per trarre conclusioni spesso affrettate e fuori luogo. A volte ci sembra davvero di lavorare per niente… Forse fanno bene gli “influencer” veri o presunti tali: una foto del cavolo e tanti hashtag senza senso su Instagram e via, con tanti follower comprati che costano molto meno di giornate e nottate intere 7 su 7 a scrivere investendo soldi e tante energie. Altra considerazione: vi definite tifosi, siete iscritti a club, andate alle gare e fate abbonamenti a Sky per non perdere un passo dei vostri idoli e poi dimostrate di avere proprio una grande fiducia nella vostra squadra! Vettel partirà 6°, dalla terza fila, non da Vidigulfo! E guiderà una Ferrari SF71H – che a noi risulta essere in corsa per il Mondiale – non una 5oo del 1957! Concentratevi sul positivo: il tifo deve sempre essere PRO, non CONTRO, nella F1, nella MotoGP, nel calcio e in qualunque sport.
Se magari, nel frattempo, fate la fatica di cliccare su un post e leggere un articolo, almeno non abbiamo lavorato per niente. Ben vengano le critiche, sempre ben accette, ma leggete e poi criticate! E se a qualcuno venisse in mente di concludere a capocchia “Sta cretina tifa Mercedes“, beh gli torna indietro dritto un boomerang tra i denti, perché la sottoscritta da quando ha iniziato a lavorare in Formula 1, nel 1999, ha chiuso in un cassetto il tifo (e all’inizio vi assicuriamo che non è stato facile, vero Monica e Roberta?) e ha preso le distanze da tutti, continuando a coltivare la passione ma mettendo in primo piano l’obiettività. Qui nessuno è sul libro paga di nessuno e ne andiamo orgogliosi. Sarà per questo che – per fortuna – siete in tanti a leggerci davvero…
Barbara Premoli