Ormai è tradizione. Si arriva nel circuito salotto di Montecarlo e i piloti, in preda al glamour e all’atmosfera fashion del Principato, sfoggiano caschi modificati nella livrea e nei colori.
Oggi è per una questione di moda e per far contenti gli sponsor che ricevono grazie ai caschi modificati qualche foto e inquadratura in più, specialmente in quest’epoca di social media dove tutto viene messo online. Negli ultimi anni questa moda di cambiare livrea è stata arginata dal regolamento, che obbliga i piloti a usare la stessa livrea frontale e laterale per tutta la stagione tranne che in un’occasione, per renderli sempre riconoscibili dagli appassionati.
Ebbene, pensate che la moda di colorare i caschi è iniziata proprio a Montecarlo nel 1935. L’allora commissario generale del GP, Antony Noghès, infatti, prese carta e macchina da scrivere per contattare Enzo Ferrari chiedendogli se per il gran premio poteva far indossare ai propri piloti, Nuvolari, Chiron, Brivio e Dreyfus, caschi di colore differente per renderli più riconoscibili. L’idea era di conoscere prima i colori dei caschi per poterli poi inserire nel programma da dare agli spettatori in tribuna. Monaco 1935… le esigenze di allora, simili alle esigenze di oggi, solo che in quegli anni Twitter, Facebook e Instagram non erano nemmeno immaginabili.
Riccardo Turcato