È una lunga avventura quella di Valentino Rossi nel Motomondiale, dagli esordi iridati nel 1996 a domenica 6 maggio, giorno della gara a Jerez, dove il nove volte campione
ha infatti raggiunto un traguardo che ha dell’incredibile: durante il giro 15, dopo 23 anni di carriera, ha infatti toccato i 40.075 km, che equivalgono alla circonferenza terrestre. Il GP di Spagna è stato la gara numero 369 di Rossi che in corsa ha percorso ben 8.715 giri. A tutti questi record – 115 vittorie, 228 podi, 64 pole e nove Titoli – adesso si aggiunge anche il giro del mondo. Unico neo a Jerez, il quinto posto finale, dopo il 10° e la quarta fila in qualifica, in una gara complessa per il Dottore, con un risultato finale che non rispecchia l’oggettiva difficoltà di una situazione che vede al centro di tutto la moto, in carenza di competitività rispetto a quelle rivali.
Valentino Rossi: “Alla fine la posizione in gara deve farci contenti. È un po’ frustrante perché se non fosse stato per le cadute (una su tutte quella tra Lorenzo, Pedrosa e Dovizioso, ndr) staremmo parlando di un’ottava posizione. Tutto quello che possiamo fare con questo materiale lo abbiamo fatto, ma non basta. Sono stato più veloce rispetto all’anno scorso, è vero, ma non è bastato. Se vogliamo lottare per il podio o per la vittoria dobbiamo sviluppare velocemente nuove soluzioni, e spero che questo possa accadere a breve”.
Parole che non nascondono la delusione e soprattutto il chiaro messaggio lanciato alla Yamaha…
Redazione MotoriNoLimits