Dal 4 maggio al 22 luglio, il Museo dell’Autodromo di Monza ospita la mostra Gilles Villeneuve. Il mito che non muore, che ripercorre la storia umana e sportiva di uno dei piloti più amati, il cui tragico incidente sul circuito di Zolder nel 1982 mise termine a una carriera breve ma intensa, lasciando a generazioni di appassionati il ricordo di un uomo che superava le difficoltà con il suo coraggio e che lo ha collocato nella leggenda della velocità.
La rassegna, curata da Giorgio Terruzzi ed Ercole Colombo, organizzata e prodotta da ViDi, in collaborazione con Autodromo Nazionale Monza SIAS SpA, Automobile Club Milano e il Museo Gilles Villeneuve di Berthierville, con il patrocinio del Comune di Monza e la Reggia di Monza, presenta oltre 170 fotografie di Ercole Colombo, reporter di sport tra i più apprezzati, una vita passata in Formula 1 dietro l’obiettivo delle sue reflex, utilizzate per ritrarre gli eroi del volante negli intensi momenti della gara e in quelli della vita privata.
L’esposizione offre l’opportunità di ammirare, fino al 3 giugno, la Ferrari 312 T4, proveniente dalle Cantine Giacobazzi, storico sponsor personale di Gilles fin dai primi tempi in cui correva per la Scuderia. La monoposto guidata da Villeneuve è la stessa che ingaggiò la lotta fatta di sorpassi, toccate, ruotate con la Renault di René Arnoux sul circuito di Digione, un duello entrato di diritto tra i più emozionanti della storia del motorsport. La Ferrari 312 T4 condusse la casa di Maranello a conquistare nel 1979 il campionato Costruttori e quello piloti con il sudafricano Jody Scheckter e permise a Gilles Villeneuve di vincere tre GP in quell’anno, sul circuito di Kyalami in Sudafrica e in quelli statunitensi di Long Beach e Watkins Glen.
La rassegna è arricchita da alcune immagini provenienti dal Museo Villeneuve di Berthierville in Canada, da un video realizzato per l’occasione con una testimonianza di Mauro Forghieri, storico ingegnere motorista della Ferrari, oltre che da una sezione altri oggetti e memorabilia legati al mito di Villeneuve. Il percorso espositivo segue un doppio canale, in cui alle immagini di Colombo fanno da contrappunto i testi di Terruzzi che accompagnano il visitatore lungo la vicenda biografica di Villeneuve.
Il racconto prende avvio proprio dal 1950, anno della nascita di Gilles, e analizza il periodo della giovinezza, quando comincia ad articolare la sua passione per i motori, attraverso le scorribande notturne alla guida delle auto del padre, partecipando alle prime gare di accelerazione, quindi gareggiando con le motoslitte, grazie alle quali inizia a farsi una certa notorietà. Del 1973 è il suo debutto nel mondo delle monoposto: Formula Ford, Formula Atlantic, Formula 2, sino all’esordio in Formula 1 con una McLaren, nel GP di Gran Bretagna.
Siamo nel 1977, l’anno che sconvolgerà la sua esistenza e la sua carriera. Il 29 agosto, a Maranello, Villeneuve incontra per la prima volta Enzo Ferrari che, nel mezzo di un divorzio burrascoso da Niki Lauda, desidera ribadire la supremazia delle sue macchine rispetto al pilota. La trattativa è breve: Gilles debutta sulla Rossa il 9 ottobre, in Canada. “Quando mi presentarono quel piccolo canadese – ricordava Enzo Ferrari -, tutto nervi, riconobbi subito in lui il fisico di Nuvolari e mi dissi: ‘Dagli una possibilità’… È stato campione di combattività e ha regalato tanta notorietà alla Ferrari. Io gli volevo bene”.
Con le sue fotografie, Ercole Colombo cattura appieno l’emozione del momento. La mostra raccoglie inoltre le immagini più significative e inedite di una carriera folgorante: dai primi, clamorosi incidenti che portarono al soprannome ‘Aviatore’ – visto che Gilles sembrava voler trascorrere più tempo in aria che sull’asfalto – alla prima vittoria, ottenuta sul circuito di casa nel 1978, al duello epico con René Arnoux nel GP di Francia a Digione 1979: una lunga sequenza di sorpassi, azzardi, sbandate, e contatti che fece nascere tra i tifosi ferraristi quella “Febbre Villeneuve” che mai li abbandonerà.
Oltre a documentare la sua vicenda in pista, Ercole Colombo testimonia la nascita di un mito vivente, un eroe dei nostri tempi, amato e ammirato per il suo stile tutto acuti ed esagerazioni, come il record di 2 ore e 45 minuti da Montecarlo a Maranello. “Faceva tutto a 300 all’ora – ebbe modo di ricordare Patrick Tambay, che rilevò il suo sedile dopo la sua morte – Sciare, guidare il motoscafo o giocare a backgammon”.
La mostra prosegue con la ricostruzione del suo annus horribilis, il 1982, con lo schiaffo morale ricevuto dal compagno di squadra Didier Pironi che, contravvenendo agli ordini di squadra, lo superò all’ultimo giro del GP di San Marino, sino al tragico e ultimo volo a Zolder che segnò la fine della sua giovane vita e si chiude idealmente con la sala dedicata al figlio Jacques, che ha portato a termine una sorta di missione di famiglia, conquistando uno storico tris di vittorie: il campionato CART, la 500 Miglia di Indianapolis e il Mondiale di Formula 1 1997.
La rassegna presenta inoltre una sezione inedita che ospita una fedele ricostruzione del contesto di vita professionale di Villeneuve, con i bolidi di Formula 1 e la curva di un circuito, interamente costruiti in mattoncini Lego, che si lega in un ideale gemellaggio con la rassegna Star Wars is back!, in corso fino al 30 settembre a Villa Mirabello, nel cuore del Parco di Monza, che propone quattro diorami, costituiti da oltre un milione di mattoncini e abitati da più di duemila minifigure. L’opera, nata dalla fantasia di Wilmer Archiutti, è ideata e prodotta da LAB Literally Addicted to Bricks laboratorio creativo di Roncade, in provincia di Treviso.
Redazione MotoriNoLimits – foto Ercole Colombo
GILLES VILLENEUVE. IL MITO CHE NON MUORE
Monza Eni Circuit-Museo Autodromo (via Vedano, 5 – Monza) – 4 maggio – 22 luglio 2018
Orari: giovedì e venerdì: 10-13; 14-18; sabato e domenica: 10-19; lunedì, martedì e mercoledì chiuso
Ingresso: Intero: 9 Euro; Ridotto: 7 Euro
Informazioni: 039/24821 | 02/36638600 http://www.monzanet.it/
Catalogo: Skira