Motor Bike Expo ha tagliato il traguardo dei 10 anni alla Fiera di Verona superando i 160mila visitatori. Quattro le giornate di manifestazione: una in più quest’anno per celebrare il decennale, insieme alle oltre 700 aziende espositrici del settore, con le più importanti Case costruttrici, le migliori officine di personalizzazione e i marchi più noti nel campo di abbigliamento, accessori e componentistica. E, visto il successo, il giorno extra che tornerà anche nel 2019.
Motor Bike Expo si è confermato punto di riferimento di livello internazionale, grazie alla presenza dei più famosi customizer di moto al mondo, provenienti da Europa e Stati Uniti ma anche da Emirati Arabi Uniti, Taiwan, Hong Kong, Thailandia e Giappone, Marocco, Tunisia e Algeria. Per quattro giorni, le cinque aree esterne, per un totale di 21mila metri quadrati, hanno ospitato più di 60 eventi tra gare, test drive ed esibizioni di piloti e stuntmen. Molte le novità di questa edizione, dal debutto dell’MBE Award che ha premiato la moto special più bella al contest “The Art of Kustom”, sfida tra i più bravi decoratori di caschi, fino al debutto del Campionato italiano di Trial indoor.
“L’esperimento di quest’anno è pienamente riuscito – dicono gli organizzatori Paola Somma e Francesco Agnoletto – e diventa quindi futuro. Motor Bike Expo aveva la necessità di aggiungere un giorno per continuare a crescere. La giornata di apertura in più è stata apprezzata consentendo di raggiungere i 167.000 visitatori. Motor Bike Expo dà appuntamento alla prossima edizione”.
Il settore delle special si è confermato leader tra le offerte del Motor Bike Expo. Fra i riconoscimenti assegnati alle moto custom nella giornata di chiusura, sono di grande prestigio i Magazine Award, assegnati dai direttori delle testate internazionali di settore invitati a esprimersi da Motor Bike Expo. Ha fatto incetta di premi Andrea Radaelli, il custom builder dell’officina Radikal Chopper di Milano. Per lui gli Award della rivista giapponese Vibes e della tedesca Dream Machines per il chopper “Angel’s Dust”, con verniciatura di Cisko Art. A un altro capolavoro di Radaelli, la “Skinny” realizzata con 70’s Helmets, il riconoscimento di Easyriders. Italiana anche la scelta di Madness Photography, la “Mala Chica” di Boccin Custom Cycles. La preferenza della tedesca Biker Power è caduta sull’indonesiana “The Trident”, quella di Eliot Iron (Spagna) sulla “Swamp Water” dell’officina britannica Rocket Bob’s. Per il magazine di flat track Sideburn la più bella del MBE è stata la Triumph Trackmaster dello svizzero Young Guns Speed Shop, mentre 100% Biker Magazine ha scelto la MAG 1919 di Abnormal Cycles, già trionfatrice nel MBE Award del sabato.
Altro contest di questa giornata è stato il bike show organizzato dalle riviste Lowride e Chop & Roll e che ha assegnato numerosi premi. Migliore custom è stata, anche in questa circostanza, la Angel’s Dust su base Harley-Davidson Shovel preparata da Radikal Chopper. Tra le realizzazioni più apprezzate sono da segnalare la Indian Scout presentata da Bad Boys Garage (prima tra le Scrambler), la Triumph Triton CR 650 firmata Stile Italiano (vincitrice di categoria Cafe Racer) e la colossale MG-32 di Biker Sheriff, mattatrice tra le Bagger.
Tra i tanti contest di questa edizione di MBE, imperdibile è stato quello di Custom Chrome International Bike Show Series Italian. Il colosso dell’aftermarket ha assegnato i premi alle migliori special individuate da alcune delle figure più autorevoli del panorama custom internazionale e suddivise per categorie: riconoscimenti sono andati a Harley-Davidson Padova, Asso Special Bike, 70’s Helmets e Radikal Chopper con la Skinny e agli spagnoli di Old Custom Flames. Il titolo di vincitore della tappa italiana di questo campionato è stato assegnato alla H-D Shovelhead costruita dall’officina britannica Rocket Bob’s.
A proposito di moto americane, hanno suscitato interesse quelli che Indian Motorcycle ha esposto nel padiglione 2 tra cui la nuova Chief Dark Horse. Un nome appropriato per una cruiser moderna ma dal look nero integrale, compreso il potente motore bicilindrico Thunder Stroke 111 da 1.819 cc. Il V-twin da 1000 cc invece equipaggia la bellissima street tracker che l’officina Bad Boys Garage ha costruito – per prima in Italia – su una Indian Scout Sixty.
La ripresa del mercato delle due ruote rappresenta un’opportunità anche per nuovi player del settore. A tale proposito, il team della WOOLF, tutto veronese, ha partecipato al Salone dopo essersi aggiudicato l’importante finanziamento europeo per la ricerca Horizon 2020 ed essere stato selezionato insieme a 30 aziende italiane per rappresentare l’ultima frontiera nell’innovazione tecnologica presso il CES 2018 a Las Vegas. Si tratta di un dispositivo finalizzato alla sicurezza che si può indossare come bracciale (per l’uso in moto) o installare sul volante dell’auto: tramite un’app dedicata e un sofisticato sistema di sensori, trasmette vibrazioni in caso di presenza di punti sensibili, tra cui incroci pericolosi, semafori e autovelox. Un’altra bella storia di imprenditoria italiana da Patrolline, la società comasca rinata grazie ai suoi dipendenti che nel 2015 hanno rilevato l’azienda attiva nel monitoraggio a distanza della moto. Si chiama PatrolSat il prodotto che ha riscosso particolare interesse fra i visitatori del Motor Bike Expo.
All’esterno dei padiglioni, il Salone si è chiuso con una domenica di grande partecipazione a tutti gli show che hanno animato le quattro giornate di MBE 2018. Anche per questa edizione è stata fondamentale la presenza di MOTUL come main sponsor della manifestazione: negli oltre 200 metri quadrati di stand allestito al padiglione 6, i visitatori hanno potuto apprezzare la tecnologia dei nuovi prodotti e vivere esperienze di “realtà aumentata”. Presso la Motul Arena, nell’Area A, i visitatori sono rimasti letteralmente a bocca aperta dinanzi alle esibizioni del Contest europeo degli stuntman. La competizione, giunta alla sua quarta edizione, ha visto a confronto ben 18 piloti provenienti oltre che dall’Italia, anche da Croazia, Polonia, Lituania, Russia, Spagna, Portogallo, Slovacchia, Danimarca e persino Brasile. Il vincitore, Mike Jensen si è aggiudicato il primo premio in denaro e la visibilità dinanzi a decine di migliaia di appassionati. Lo specialista danese ha preceduto il polacco Pawel Karbownick ed il russo Danis Rybalko. Fuori gara, ma di grande impatto, anche le esibizioni degli stuntman della Scuola di Polizia di Mirabilandia e dei piloti di Quadrift, ma anche le Vespe elaborate di Nicola l’Impennatore, una presenza ormai tradizionale per il pubblico di Verona.
Redazione MotoriNoLimits – foto di Marialuisa Cattaneo