29 dicembre, quattro anni da quella caduta stupida, assurda sugli sci di Michael Schumacher a Meribel. Da allora l’abbiamo seguito, pensato, atteso notizie, sentito Sabine, seguito i suoi spostamenti, il sito e i social, l’associazione nata per lui, i premi assegnati e ritirati dalla sua cara manager ma soprattutto amica.
Quando si avvicinano anniversari arrivano le solite illazioni, i voyeur, i gossippari, i cacciatori di clic a ogni costo. A noi non interessano cartelle cliniche e dietro le quinte rubati. Oggi ci limitiamo a rivolgere un pensiero più intenso del solito e Schumi e ai suoi cari, ripensandolo a com’era quando lo incrociavamo nel paddock, a come ci fissava quando gli parlavamo, a quel sorriso e a quegli occhi, alla sua concentrazione, alla falcata mentre entrava nel box prima di salire in macchina, al cenno di saluto che non mancava mai, a quella volta in cui ci investì col suo monopattino e poi per tutto il weekend si preoccupò di come stessimo. Quanto ridere, perché non a tutti capita di volare dall’altra parte del paddock investiti dal Campione dei Campioni! Ci manca, ma non molliamo, come ci ha sempre insegnato lui. #KeepFightingMichael, insisti e giù il piede, come hai sempre fatto. Ti, vi vogliamo bene. E, come ha scritto un appassionato di Formula 1, i tifosi, quelli veri, non vogliono vedere una cartella clinica in prima pagina, pregano per te soltanto!
Barbara Premoli