Completata la gamma nella parte più alta del listino, Kia si è dedicata al modello destinato a rappresentarla nell’affollato e agguerrito segmento dei SUV compatti: Stonic nasce da un progetto che condivide alcuni punti con Hyundai, ma si distingue per uno stile meno conformista di quello che caratterizza la “cugina” Kona. Le forme della carrozzeria mantengono infatti le forme sportiveggianti del prototipo mostrato in precedenza, costruite attorno al Tiger Nose, il naso da tigre che è diventato la firma dei disegnatori coreani sulle ultime Kia.
Il profilo è più basso e filante rispetto alla media delle sport utility di questa categoria, più simile a quello di una coupé, con qualche dettaglio dal sapore offroad, ma utili in città, come i profili in plastica nera che evidenziano il disegno di passaruota e paraurti. Il design è moderno e dinamico, con linee orizzontali in contrasto con il profilo morbido che la rende inconfondibile. Le proporzioni della carrozzeria fanno apparire la Stonic ancora più compatta di quanto sia in realtà, tuttavia gli ingombri sono quelli caratteristici del segmento B, con una lunghezza di 4,14 metri, e un bagagliaio che parte da un capacità di 352 litri e può raggiungere un massimo di 1.155 se si decide di destinare lo spazio del divano posteriore al carico di bagagli.
Abitabilità e dotazioni, invece, vanno un po’ oltre i limiti della categoria, come del resto lo possibilità di personalizzazione. Kia ha scelto un’impostazione giovanile, con tinte moderne – sono 20 differenti – che possono essere abbinate a cinque diversi colori del tetto, per assecondare le tendenze del momento. In tema di equipaggiamento si può contare sulla stessa lista di dispositivi pensati per la sicurezza che caratterizza le coreane più grandi, dal sistema per le frenate di emergenza che riconosce i pedoni, al Lane Departure Warning System, che al il compito di aiutare a manternere l’auto all’interno delle corsie di marcia. E non manca la connettibilità con gli smartphone, Apple e Android, attraverso il monitor da 7 pollici e il riconoscimento vocale dei comandi.
Attualmente il mercato richiede sport utility compatte a trazione anteriore, e la Stonic si adegua con una gamma che, almeno nella prima fase di commercializzazione, è limitata a versioni a due ruote motrici. I motori proposti sono tre, e in termini di cilindrata, si parte dal tre cilindri a benzina di 1.000 cc, il T-GDI brillante, accreditato di una potenza di 120 CV. Alla base dell’offerta si pone tuttavia l’1.2 MPi che, con i suoi 84 CV rappresenta la soluzione più giovane, a misura di neopatentati. Si passa quindi al motore 1.4 MPI aspirato, un 100 CV presto disponibile anche nella variante bifuel alimentata anche a GPL. Per i fedelissimi al diesel c’è invece l’ultracollaudato 1.6 CRDi da 110 CV, il miglior compromesso tra prestazioni e consumi di gasolio. Per tutti questi motori Kia propone la formula di garanzia comune a tutte le auto di questa Casa, che prevede una copertura di 7 anni o 150.000 km.
Come è facile intuire, gli ingombri ne fanno un’auto agile, perfetta per muoversi negli spazi ristertti di una città, ma che è anche in grado di offrire un’abitabilità e un comfort di proporzioni più turistiche, in autostrada come su percorsi tortuosi. L’abitacolo è più accogliente di quanto le forme lascino intuire, con lo spazio che serve per le gambe e un tetto non troppo vicino alla testa di chi siede all’interno dell’abitacolo, nonostante il taglio in stile coupé. Da un’auto di questa categoria non ci si possono attendere interni da ammiraglia, ma le plastiche risultano ben stampate e assemblate, come testimonia la pressoché totale assenza di vibrazioni e scricchiolii, anche quando si viaggia sul temutissimo pavé cittadino.
Le Stonic sono commercializzate in tre diversi allestimenti, Urban, Style ed Energy, con prezzi di listino che partono da un minimo di 16.250 euro della 1.4 MPI 6MT Urban, e arrivano ai 22.750 euro della diesel 1.6 CRDi 6MT in versione Energy.
Valerio Boni
Listino Kia Stonic Pubblico 21 09 2017