Dici Targa Florio e pensi ad auto da corsa che percorrono la Sicilia. Ma in questi giorni si sta svolgendo il Targa Florio Australian Tribute. Sì, avete letto bene, la Targa Florio è “in trasferta” in Australia. Per saperne di più abbiamo chiamato Donna Costanza Afan De Rivera, ultima discendente della famiglia Florio, nipote di Vincenzo, l’inventore della storica Targa Florio. Visto che le auto e le corse le scorrono nel sangue e sono da sempre la sua vita, pensavamo di parlare esclusivamente dell’evento, ma siamo rimasti stupiti scoprendo dei risvolti inattesi…
Donna Costanza, che cosa ne pensa della Targa Florio in Australia?
Tutto il bene possibile purché il nome dei Florio e della Sicilia sia rispettato. La mia famiglia da sempre ha salvaguardato i valori e le tradizioni della Sicilia. Tra le tante attività imprenditoriali dei Florio spiccava la Navigazione Generale Italiana, primaria compagnia che, oltre a effettuare servizi postali, annoverava le rotte con le Americhe e l’Australia, trasportava emigranti con i loro sogni e le loro speranze di successo. Per questo motivo, penso che portare la Targa in un posto come l’Australia dove oggi vivono tanti figli e nipoti di quegli italiani è come portare un po’ di Italia.
Lei è l’ultima dei Florio, ha avuto contatti con l’organizzazione?
Guardi, per caso, mio figlio ha conosciuto gli organizzatori della Targa a Pebble Beach la scorsa estate, stavano presentando l’iniziativa agli americani. Nello stesso momento in Italia nessuno sapeva nulla. All’inizio ci sono stati diversi contatti. Sono stati estremamente cortesi. Si erano offerti di invitarci. Mi dissero che avrebbero gradito la mia presenza in quanto ultima discendente della famiglia.
E poi come è andata? La Targa si sta svolgendo proprio ora ma lei non è in Australia…
Inviai una mail comunicando loro il mio gradimento per l’eventuale rappresentanza. Il 23 ottobre abbiamo scritto e cercato un contatto telefonico. Spariti. Mi avrebbe fatto piacere andare in Australia per far sentire più forte lo spirito della Targa verso quelle popolazioni e in particolare verso le famiglie siculo-australiane che mi risultano numerose. Non credo che il costo di due biglietti possa incidere negativamente sul bilancio di una manifestazione che sembra abbia incassato circa 1.800.000 in euro di tasse di iscrizioni più le sponsorizzazioni e il contributo del Governo.
Quale è secondo lei il motivo del mancato invito?
Mi rifiuto di pensare che gli organizzatori abbiano declinato l’invito per mancanza di fondi o ancor peggio per diatribe tra questi e le Istituzioni…
Non pensate anche voi che ci sia qualcosa di strano e che non torna? Ci chiediamo perché gli organizzatori non abbiano voluto sfruttare la presenza e l’immagine di Donna Costanza in occasione di un evento così di peso e tanto promosso in Australia: in fondo a fronte di quanto incassato, due biglietti potevano tranquillamente saltar fuori. Almeno in economica… Sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Chissà, magari qualcuno vorrà dare delle spiegazioni, ma la scusa “la mail sarà finita nello spam” qui non attacca…
Barbara Premoli