Automobili Lamborghini ha realizzato un esemplare unico di Huracán RWD donato a Papa Francesco alla presenza dei vertici della Casa di Sant’Agata Bolognese. La vettura sarà messa all’asta da RM Sotheby’s il 12 maggio 2018 e il ricavato sarà consegnato direttamente al Santo Padre, che ha deciso di destinarlo in percentuale per:
- la ricostruzione della piana di Ninive per mezzo della Fondazione di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre”. Il progetto intende garantire il ritorno dei Cristiani nella Piana di Ninive in Iraq attraverso la riedificazione delle loro abitazioni, delle strutture pubbliche e dei luoghi di culto.
- la Comunità Papa Giovanni XXIII (donne vittime della tratta e della prostituzione) nel decennale della morte di Don Oreste Benzi e nel 50° anniversario (nel 2018) della fondazione della Comunità stessa,”Progetto Casa Papa Francesco”.
- le due associazioni italiane che svolgono attività soprattutto in Africa, la Gicam del Professor Marco Lanzetta (chirurgia della mano) e Amici del Centrafrica che da anni opera con progetti dedicati soprattutto a donne e bambini.
La Lamborghini Huracán RWD donata al Papa e creata anche grazie all’idea promossa dall’agenzia Riptide di Milano, è stata realizzata da “Ad Personam”, il dipartimento di personalizzazione di Lamborghini. Si presenta di colore bianco Monocerus con strisce giallo Tiberino, che corrono lungo la carrozzeria in omaggio ai colori della bandiera di Città del Vaticano. La cerimonia di presentazione a Papa Francesco è avvenuta in Vaticano alla presenza di Stefano Domenicali, Chairman e Chief Executive Officer di Automobili Lamborghini. Presente anche una delegazione del Management Board dell’Azienda e due degli operai che hanno lavorato alla realizzazione dell’auto.
Uno splendido gesto, quello di Automobili Lamborghini ma, a costo di prenderci una scomunica, esprimiamo il nostro pensiero: tutte le associazioni sono meritevoli di aiuto in qualunque Paese del mondo, ma abbiamo situazioni di una gravità estrema in Italia e avremmo preferito che il papa decidesse di devolvere il ricavato ai nostri terremotati che stanno affrontando il secondo inverno nei container. Scusate, ma per noi questo è prioritario rispetto al ritorno dei cristiani nella piana di Ninive…
Ieri abbiamo accennato alla cosa sulla pagina Facebook scatenando ovviamente una serie di pareri diversi. I politici (veri o della domenica) sono partiti con discorsi sulla drammaticità di situazioni in ogni parte del mondo e sul fatto che il papa è di tutto il mondo (ma va?). Ciò non toglie che, proprio perché l’attore principale è Lamborghini – che pur facendo parte del Gruppo Volkswagen per noi resta un’azienda italiana, non fosse altro che per la sua sede – per noi sarebbe stato giusto che la precedenza andasse a problemi di casa, a chi la casa non ce l’ha nonostante le promesse e le passerelle mensili dei politici in centro Italia, che rassicurano prima di tornare nei caldi Palazzi del potere a Roma. Ma poi salta fuori che i prefabbricati ci sono ma non ci sono quelli che li montano.
Questo è un giornale, non solo di motori. Noi siamo giornalisti, non solo di motori. E le cose le scriviamo. Andatelo a dire alla signora Peppina, la 95enne sfrattata dalla casetta in legno costruita dalla sua famiglia su un suo terreno edificabile perché restasse vicino alla sua casa distrutta dal terremoto e ritenuta abusiva. Andate a dire alla signora e a tutti gli altri terremotati ancora nei container che il papa ha ricevuto in regalo una Lamborghini, la mette all’asta e manda i soldi in Africa o in Iraq. E magari, intanto che ci siete, ditele anche dove sono finiti i soldi donati dagli italiani e mai giunti a destinazione. Per molti sarà retorica. Per noi tutto questo è una vergogna. Punto. O, per restare in tema, amen. PS: per informazione generale, la sottoscritta è cattolica, ha studiato all’Istituto Orsoline e all’Università Cattolica, ma la fede non fa chiudere gli occhi sulla realtà. E l’ipocrisia non ha mai fatto parte di me e quindi nemmeno del mio giornale.
Barbara Premoli