Al settimo tentativo il sogno coltivato da Giampaolo Dallara di realizzare un’auto stradale che rappresenti la sintesi di tutte le esperienze maturate in quasi 60 anni di attività si è trasformato in realtà e abbiamo avuto l’onore di essere tra i pochissimi invitati alla presentazione avvenuta nel pomeriggio di ieri.
Dopo un factory tour dalla galleria del vento e poi attraverso le diverse aree dell’azienda abidite a progettazione, sviluppo, costruzione e assemblaggio, alla fine, la protagonista, la Dallara Stradale. Oggi, 16 novembre, nel giorno dell’81° compleanno dell’ingegnere, vengono consegnate ai clienti le prime Dallara Stradale, per la quale è prevista una produzione di 600 esemplari in cinque anni, che usciranno dall’atelier di Varano de’ Melegari (in provincia di Parma) al ritmo di 10 al mese. Se ne parlava da anni, e per il tecnico emiliano era una priorità da tempo, ma ogni volta che si varava il progetto i tecnici erano dirottati su altri programmi per seguire i clienti più importanti, da Bugatti a Lamborghini. Così due anni e mezzo fa si decise di destinare risorse specifiche per il programma Stradale, destinando 20 ingegneri e cinque meccanici alla realizzazione. Per l’occasione è stato anche ristrutturato il primo sito nel quale Dallara iniziò l’attività negli anni Settanta, trasformato in una moderna linea di assemblaggio.
Il primo prototipo è sceso in pista i primi di novembre di un anno fa e ieri, 15 novembre, alla vigilia dell’81° compleanno di Dallara, è arrivata l’omologazione, valida per Europa, Svizzera, Regno Unito e Giappone. Ciò non significa che la Stradale sarà venduta solo in questi Paesi, e gli ordini provenienti da Arabia e Stati Uniti lo confermano, ma sarà consegnata solo in configurazione racing. Il primo esemplare di Dallara Stradale è stato consegnato proprio al suo proprietario nel giorno del suo compleanno: Giampaolo Dallara è uscito alla guida della Dallara omologata per la strada proprio dall’edificio in cui ha iniziato la sua attività imprenditoriale 45 anni fa a Varano de’ Melegari, non distante dalla casa in cui è nato il 16 novembre 1936. L’esemplare numero 1 di Dallara è giallo, mentre il numero 2 dell’ingegner Pontremoli, amministratore delegato dell’azienda, è blu. Oltre a questi colori, altri otto sono disponbili, quattro tinte pastello (verde, rosso, bianco e argente metallizzato) e quattro carbon look (nero, bianco, rosso e blu).
“Mi piace pensare che Colin Chapman, che ho incominciato ad ammirare fin dai tempi della sua Lotus Seven, approverebbe l’essenzialità e la semplicità di questa vettura“, ha detto l’ingegner Dallara, Presidente della Dallara Automobili. “In questo progetto c’è tutto ciò che abbiamo imparato dalle corse e dalle collaborazioni con i nostri clienti, e sono convinto che chi utilizzerà questa vettura potrà provare il gusto del viaggio per il viaggio, la voglia di salire in macchina per fare un bel giro, il piacere della guida“.
Nella configurazione base la Dallara Stradale è una barchetta senza portiere, con le caratteristiche di una monoposto da competizione. È tuttavia prevista la possibilità di trasformarla in una roadster o in una coupé (per rispettare le richieste del socio e amministratore delegato ingegner Andrea Pontremoli) con l’aggiunta di un parabrezza, un T-frame e di due porte con apertura ad ala di gabbiano. Una trasformazione studiata per essere effettuata rapidamente e senza difficoltà anche nel box di casa. Il progetto prevede inoltre la possibilità di completare la vettura con una serie di accessori di stile o pensati per incrementare le prestazioni sportive, a cominciare dall’ala posteriore che permette di ottenere un carico aerodinamico eccezionale, pari a 820 kg, quasi equivalente al peso della vettura, che ha una massa di 855 kg.
Equipaggiata con un motore a quattro cilindri in linea sovralimentato di 2.3 litri con una potenza di 400 CV di derivazione Ford, può essere ordinata in due configurazioni: con classico cambio manuale, o con trasmissione sequenziale con paddle al volante, sempre a sei rapporti. Il motore è parente stretto di quello montato sulle Mustang, ma è il frutto di una attenta selezione e ottimizzazione della componentistica, abbinata al sistema di controllo elettronico sviluppato in collaborazione con Bosh.
Il peso contenuto e lo studio accurato della dinamica del veicolo consentono di ottenere prestazioni che sono al livello di una vera e propria auto da competizione, con una velocità massima di oltre 280 km/h, un’accelerazione di 3,25 secondi da 0 a 100 km/h e la capacità di garanire accelerazioni laterali superiori ai 2g. La massa di 855 kg è il risultato di un esteso utilizzo di materiali compositi con fibra di carbonio, ottenuti con tecniche differenti, alcune delle quali innovative e messe a punto da Dallara, per le varie parti del veicolo.
La cinematica delle sospensioni e la taratura di tutti gli elementi sono state definite per ottenere la più alta combinazione tra aderenza e comfort. E le caratteristiche relative alla dinamica del veicolo sono state impostate, sviluppate e definite in una lunga serie di sessioni all’evoluto simulatore di guida con esperti collaudatori. Mentre il coefficiente di carico, grazie allo sviluppo virtuale e ai test nella galleria del vento consente di ottenere i valori di carico verticale più alti per un’auto GT omologata per l’uso stradale.
La Dallara Stradale è naturalmente equipaggiata con i più evoluti sistemi di controllo di stabilità ESP di Bosch, che integra le funzioni ABS, EBD, TCS e VDC, per garantire controllo e sicurezza in tutte le condizioni. Realizzata senza grandi prcoclami, questa barchetta è diventata ben presto un oggetto del desiderio, come confermano gli ordini che già coprono abbondantemente il primo anno di produzione, con clienti sconosciuti affiancati da nomi celebri, che vanno da Sergio Marchionne a Paolo Barilla a Jean Alesi ad Andrea Levy. Anche perché il prezzo è quello di una GT, ma non è a livelli impossibili: la versione base è a listino a 155.000 euro.
Soddisfatto ed emozionato l’ingegner Dallara, non ci sono altre parole per descrivere un uomo che sognava di avere una sua vettura stradale dai tempi in cui lavorava in Ferrari. Un uomo che è riuscito a conquistarsi sul campo il monopolio della fornitura in tanti campionati internazionali di primo piano le cui macchine corrono in tutto il mondo (circa 300 a weekend): l’azienda è infatti presente in tutti i campionati Formula 3; è fornitore unico di vetture per i campionati IndyCar, Indy Lights, Formula 2, GP3, Formula 3.5 V8, Super Formula; realizza vetture per i campionati di Formula E, per i campionati WEC, ELMS e IMSA. E poi la consulenza per i più importanti marchi automobilistici internazionali, tra cui Alfa Romeo, Audi, Bugatti, Ferrari, KTM, Lamborghini, Maserati e Porsche. Ma mancava la “sua stradale”, che adesso c’è: un’auto omologata per circolare sulle strade di tutti i giorni ma che a tutti gli effetti è un’auto da corsa, con tutto il DNA Dallara. Decisamente un bel regalo di compleanno, che l’ingegnere ha fatto a se stesso e a tutti noi, con la collaborazione e la passione dei suoi 600 dipendenti. Grazie, ingegner Dallara, e auguri ancora, per questa giornata e tutti gli altri progetti che realizzerà e che continueranno a farci sognare, in pista e su strada.
Valerio Boni e Barbara Premoli