Se l’assegnazione del Titolo Piloti è solo posticipato, negli #USA in #Mercedes (cui vanno i miei più calorosi complimenti) si sono aperti i festeggiamenti per la conquista del Costruttori. Anche ad Austin Lewis Hamilton ha dominato in lungo e in largo. La differenza prestazionale tra le due macchine è importante e lo si è visto sia in qualifica sia nel sorpasso ai danni di Vettel – autore di una bella partenza – dopo pochi giri.
Dopo la débacle delle ultime gare, la Ferrari ha trovato il compromesso tra prestazioni e affidabilità, molto probabilmente sacrificando parte degli ultimi sviluppi, legati soprattutto alla power-unit, contendendo agli avversari un ulteriore vantaggio. Anche se la matematica tiene in gioco ancora Sebastian Vettel, il Mondiale Piloti si può dire concluso. La Ferrari dovrà pensare al 2018, mentre il tedesco dovrà cercare di portare a casa almeno il titolo di vice-campione ai danni di un Bottas che in quest’ultima parte sembra in difficoltà, come dimostra il cronometro.
E’ stato un GP che ci ha regalato diverse lotte e sorpassi, oltre alle novità iniziali con una scenografia molto americana. Bellissima la rimonta di Max Verstappen che dimostra quanto stia crescendo la Red Bull. Peccato per un regolamento alquanto discutibile che lo ha privato di un podio meritato. Questi episodi ledono l’immagine dello sport. Sarà importante vedere come si comporterà la FIA davanti alle esternazioni pesanti che il giovane Verstappen ha rivolto ai commissari. Purtroppo esiste un regolamento e come tale va rispettato. Quotidianamente assisto a questo tipo di irregolarità nelle gara di Formula 4 e credo che in un mondiale si debba dare il buon esempio.
Verstappen è stato “vittima” dei circuiti moderni, con ampie carreggiate e vie di fuga asfaltate. Guarda caso nei tracciati storici questo non succede poiché si rischia di restare insabbiati. Da troppo tempo sostengo che sia sbagliato avere a ogni gran premio un gruppo di lavoro diverso poiché difficilmente si riesce ad avere lo stesso metro di giudizio nel valutare gli episodi. Si rischia di avere un giudizio soggettivo, anziché oggettivo. Come c’è un unico direttore di gara, nella figura di Charlie Whiting, sarebbe corretto che il suo gruppo di lavoro fosse sempre il medesimo dall’inizio alla fine del Mondiale. Non mi sembra una cosa così impossibile e difficile da applicare.
Da sottolineare anche la mossa vincente della Renault con “l’acquisto” di Sainz che ha già portato punti importanti dimezzando il divario dalla sua ex-squadra, la Toro Rosso, che si è dovuta accontentare di un solo punto, chiudendo il weekend anche alle spalle della Williams di Felipe Massa che rafforza il quinto posto tra i Costruttori.