Da quando è iniziato il calo di forma, in #Ferrari si è più volte puntato il dito sui fornitori. Il primo a farlo è stato proprio Sergio #Marchionne. Adesso, dopo l’incubo del Giappone e della candela sul banco degli imputati c’è la NGK, che fornisce proprio le candele alla Scuderia e la cui sede, manco a farlo apposta, dista circa un’ora da Suzuka. Una candela ha portato al ritiro di Vettel e rischia di consegnare il Mondiale a Lewis Hamilton, con quattro gare ancora da disputare. “Il sogno del Mondiale per la Ferrari è stato posticipato al 2018“, ha scritto Il Corriere della Sera.
E secondo qualcuno proprio il fallimentare trittico asiatico potrebbe costare il posto al team principal Maurizio Arrivabene, che sa quale è il motivo del problema di domenica. “Tutti hanno visto cos’è successo“, ha detto Arrivabene. “Vedete qualche errore da parte del team? La macchina va bene, il problema sono stati i componenti. Ma dobbiamo voltare pagina, continuare a restare motivati, analizzare quello che è successo e andare ad Austin anche se il divario in termini di punti nei confronti della Mercedes è notevole“.
Vettel ha difeso la sua squadra, dicendo che i problemi di affidabilità possono essere il prezzo di spingere così tanto. Se non finità almeno quinto ad Austin e Hamilton vincerà di nuovo, la lotta per il Titolo sarà decisamente chiusa. “Non penso che si debba essere dei geni in matematica“, ha detto Vettel quando gli è stato chiesto del Mondiale che si allontana. “Ma abbiamo ancora una chance. Non è tutto solo nelle nostre mani, come vorremmo“.
Dopo la gara, il team boss Mercedes Toto Wolff è stato visto sul muretto Ferrari mentre parlava con Arrivabene, quasi a consolarlo. “Ho un ottimo rapporto con Maurizio e devono sentirsi tutti molto male“, ha detto. “Forse è il ritmo rapido di sviluppo del team. Hanno fatto un enorme passo avanti dal 2016. La loro macchina è super veloce, manca solo di affidabilità e questo è il prossimo step“.
Ma Wolff insiste a dire che non è finita finché non è finita e Niki Lauda è d’accordo: “Mi spiace per Sebastian. Grazie al cielo succede a loro e non a noi, ma la Ferrari deve capire da dove arrivano quei piccoli errori e correggerli. Sebastian ha un grande distacco, ma dico sempre che finché il Titolo non è vinto o perso non è né vinto né perso“.
Vero, non è finita finché non è finita. Solo una considerazione: quelli che oggi puntano il dito accusatorio su Maurizio Arrivabene (che non è mai stato un tecnico ma sembra che la cosa si scopra solo ora), sono gli stessi che incolpavano di tutto Stefano Domenicali e poi Marco Mattiacci. Gli stessi che, dopo aver detto peste e corna su Marchionne, quando la Ferrari ha iniziato a vincere l’hanno incensato e adesso, dopo il trittico asiatico, gli danno dell’incapace, tessendo elogi nostalgici per Montezemolo. Il tifo a volte ottenebra la vista e fa perdere lucidità… Una delle poche cose utili di Facebook è la sezione “Accadde oggi“, per questo spesso ripubblichiamo post, per riflettere e far riflettere su cose che sembrano lontanissime o che si sono dimenticate. Ed è bellissimo vedere come in pochi anni cambino totalmente i giudizi e come sia diffuso il gioco della banderuola e del voltagabbana. D’altronde si sa, purtroppo è consuetudine diffusa nella vita in genere, non solo in Formula 1.
Barbara Premoli