Nell’agosto del 1967 nasceva Citroën Dyane. Era la risposta di #Citroën alle richieste di una parte consistente della clientela che desiderava una versione
ancora più pratica e moderna della popolare e diffusissima 2CV, sul mercato dal lontano 1948, senza per questo rinunciare alle doti di quest’ultima in fatto di facilità di guida, affidabilità, praticità, economia d’esercizio.
All’inizio del 2017, per festeggiare il cinquantesimo compleanno della Citroën Dyane, Citroën Italia ha deciso di adottarne una, per inserirla nel suo Parco Stampa, a disposizione di chi voglia provare l’emozione di guidare un pezzo di storia dell’automobile. La scelta è caduta su una Dyane del 1978 di colore Rouge Geranium, una vettura che a gennaio versava in condizioni tali da scoraggiare qualsiasi appassionato dall’intraprendere un percorso di restauro: la corrosione, gli anni d’abbandono e la difficile reperibilità di molti ricambi sembravano determinare la “condanna” alla demolizione di questa vettura.
Ma il colore della carrozzeria ha conquistato tutto il gruppo di lavoro, così come la combinazione con gli interni policromi con stampa a forma di diamante. Per questo è stato deciso di salvarla, affidando a Guido Wilhelm, già autore della 2CV Soleil, l’incarico di riportarla all’originale splendore. L’operazione, curata dal Centro Documentazione Storica Citroën, ha preso il via nei primi giorni dell’anno e si è conclusa soltanto alla metà di luglio, quando la vettura ha mosso i primi passi dopo il restauro.
Quest’ultimo è stato radicale e completo: la scocca è stata tolta dal telaio per poter risanare entrambi a fondo e per poter esaminare ogni centimetro delle superfici, anche quelle a contatto con altre lamiere, altrimenti invisibili.
Poi è stato il turno della meccanica: il carter motore delle bicilindriche Citroën è costituito da due semi-gusci che contengono l’albero motore e l’asse a camme, centrali, l’imbiellaggio è sigillato ed è stato quindi integralmente sostituito, così come cilindri, valvole e pistoni. Lo stesso per la scatola del cambio, riportata a nuovo con tolleranze inferiori a quelle d’origine, scrupolosamente verificate a livello micrometrico.
Le trasmissioni, gli ammortizzatori e tutti i cinematismi del telaio sono stati rimessi a nuovo o cambiati con parti originali dell’epoca o di moderna produzione, lo stesso vale per la scocca dove sono state sostituite molte lamiere, i parafanghi e la base del parabrezza con pezzi nuovi.
Redazione MotoriNoLimits