La F1 arriva in Austria dopo una settimana a dir poco ridicola, ricca di tante parole sgonfiate come una bolla di sapone nell’incontro a Parigi
del tutto inutile poiché non ha portato a nient’altro se non a una reprimenda nei confronti di un atto che resta discutibile. Durante il weekend austriaco, Sebastian Vettel avrà gli occhi dei commissari sportivi puntati addosso e questo potrebbe giocare a favore di Lewis Hamilton in una possibile bagarre col diretto avversario. Tra i due piloti ci sarà certamente tensione, anche se non ho mai creduto a una convivenza idilliaca, visto che sono in piena lotta per il mondiale. Un grattacapo in più per la Mercedes considerando che le mie sirene parlano di un possibile approdo del ferrarista, già nel 2018, a Brackley.
Si arriva su un circuito corto (lungo appena 4.318 metri) in cui il meteo potrebbe giocare un ruolo importante, ma abbastanza veloce da regalarci prestazioni ravvicinate. La pole position potrebbe giocarsi sul filo dei millesimi. La Ferrari dovrà essere pronta a controbattere lo strapotere Mercedes, guardandosi le spalle dai padroni di casa della Red Bull che tenteranno il tutto per tutto in qualifica per portarsi in prima fila e infastidire la lotta al vertice, avendo optato per 9 set di UltraSoft (contro gli 8 di casa Mercedes e i 7 di Vettel e Raikkonen).
La sorpresa di questa stagione è la Force India che sta confermando il quarto posto nel mondiale Costruttori conquistato nella passata stagione. Un risultato straordinario per un piccolo team disturbato da non pochi problemi economici, chiamato anche a gestire un’incandescente lotta tra Perez e Ocon: il messicano deve riscattare l’episodio negativo canadese in cui non ha ascoltato l’ordine di scuderia, soprattutto in vista del mercato piloti ed entrambi sono sotto osservazione dopo l’incidente di Baku.