Dopo aver dato una ruotata a Lewis Hamilton durante la gara di ieri a Baku, tutti parlano di Sebastian Vettel. Il tedesco della Ferrari ha accusato il rivale della Mercedes di aver fatto ‘brake testing, ovvero di aver rallentato volutamente, con conseguente tamponamento e ala danneggiata, che l’hanno mandato in bestia e portato alla reazione.
“Se lo fai su strada ti arrestano“, ha detto il campione 1996 Damon Hill al quotidiano The Times, riferendosi a come il ferrarista abbia accostato Hamilton dandogli il colpo, per quanto si è visto in modo deliberato, prendendo 10 secondi di stop and go e 3 punti (per guida potenzialmente pericolosa), che lo portano vicinissimo alla fine dei punti della sua superlicenza. Dopo la gara, Hamilton ha detto che la prossima volta che Vettel vuol farla fuori con lui, dovrebbe farlo vis-à-vis.
“Lewis un giorno o l’altro lo becca“, ha concordato Niki Lauda. “Non con la macchina ma con un pugno“. Quando i giornalisti gli hanno chiesto dell’incidente, Vettel semplicemente non ne ha parlato: “Gli sono andato di fianco per alzare la mano, volevo fosse chiaro che non era nel giusto“. E quando gli è stato chiesto se l’abbia fatto apposta, Vettel ha preso in giro il giornalista chiedendo: “Che alzassi la mano?“.
Nonostante i ripetuti tentativi dei media, Vettel non ha neppure ammesso che ci sia stato un contatto, ma ha continuato a insistere che Hamilton gli ha frenato davanti. La FIA ha però reso noti i dati che mostrano che Hamilton ha tentato di scaldare i freni in modo continuo per tutti i periodi di safety car. “Corriamo ma siamo uomini“, ha detto Vettel alla Bild, “non siamo all’asilo. La gente si aspetta che corriamo, che sgomitiamo“.
Da parte sua, Hamilton ha detto che le azioni di Vettel rappresentano un precedente negativo per i giovani e altri concordano, dicendo che la FIA deve intervenire in proposito. “In Gran Bretagna hanno sospeso un pilota per un anno per aver deliberatamente causato una collisione“, ha detto una fonte Mercedes. Ciò che è chiaro è che ormai la tregua è finita, con Vettel che ha detto che nei prossimi giorni ha intenzione di telefonare a Hamilton, ma l’inglese ha risposto: “Non penso che abbia il mio numero“.
Ovviamente la Ferrari difende il suo pilota, con l’addetto stampa Alberto Antonini che ha detto: “Abbiamo visto tutti cos’è successo. Non era necessario che Lewis andasse così piano. Seb non ha colpe“. E il team boss Maurizio Arrivabene ha aggiunto: “Con quello che è successo tra Bottas e Kimi e poi Sebastian mi chiedo se questa sia Formula 1 o il Colosseo, Ma non vogliamo lamentarci perché non è nel nostro stile. Lauda può dire ciò che vuole. Noi vogliamo restare tranquilli e lavorare“.
Una cosa è certa: difficilmente li rivedremo abbracciati come nella foto d’apertura, a meno che serva per lo spettacolo, come in questi primi mesi del 2017…
Redazione MotoriNoLimits