Per il secondo anno la F1 arriva a Baku, non più per il GP d’Europa ma di Azerbaijan, su una pista decisamente anomala. I suoi 6 chilometri di asfalto la rendono il secondo circuito più lungo del Mondiale la cui carreggiata passa da 12 a 7 metri, con passaggi molto impegnativi come le curve 8,9 e 10 (zona del castello). E’ presente anche il rettilineo più lungo del mondiale (oltre 2 km) in cui si raggiungeranno velocità elevatissime, terreno fertile per il propulsore Mercedes. L’anno scorso Sebastian Vettel è riuscito a inserire la sua Ferrari alle spalle del vincitore Nico Rosberg, sfruttando il momento di nervosismo di Lewis Hamilton. Probabilmente saranno battuti i record, sia in qualifica sia in gara, della passata stagione.
Proprio per le sue caratteristiche, il tracciato è favorevole alla compagine tedesca e Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen dovranno cercare di ridurre al minimo i danni: in un campionato che si sta dimostrando altamente combattuto dovranno cercare di sfruttare al meglio ogni indecisione degli avversari, sia sul lato tecnico che della strategia. Il lungo rettilineo che immette sul rettilineo finale potrebbe diventare un nuovo teatro di qualche team-radio di Fernando Alonso, nonostante gli sforzi della Honda di rassicurare tifosi, appassionati e addetti ai lavori. La situazione purtroppo non è piacevole e voci parlano di un piano B da parte della McLaren, anche se non di facile attuazione poiché i giapponesi non sono solo dei partner tecnici, ma anche finanziari.
Occhio agli outsider, con la Force India in prima linea: Perez e Ocon potrebbero ripetere l’exploit di Montreal. La Red Bull invece potrebbe pagare dazio principalmente per colpa del motore transalpino.