Nella giornata inaugurale del Salone dell’Auto di Torino si è svolto il dibattito Giornalismo e comunicazione: generazioni a confronto, promosso da #FORUMAutoMotive, il Movimento in difesa della mobilità a motore fondato dal giornalista Pierluigi Bonora – tema centrale per il comparto e per i media nell’era della cosidetta “disintermediazione”.
Informazione e comunicazione nel mondo dell’online permanente e dei social, utilizzati 24 ore su 24 ovunque via smartphone, nuove e vecchie generazioni di quotidiani, TV, pubbliche relazioni con blogger, influencer e siti specializzati formano un diverso tessuto, ricco di complessità e di difficile comprensione anche per gli addetti ai lavori e meritano un rinnovato focus specifico di approfondimento tra esperti. Gremita la Sala Zodiaco al Castello del Valentino. Tra i presenti, il presidente e il direttore generale di Unrae, Michele Crisci e Romano Valente, con Marco Siragusa, dell’ufficio relazioni istituzionali, quindi Marco Mauri (ACI), direttori della comunicazione e PR manager delle Case auto e della componentistica, rappresentanti di agenzie di comunicazione e marketing, e numerosi giornalisti, blogger e operatori digital.
In apertura dopo il saluto di Pierluigi Bonora il presidente del Salone dell’Auto Andrea Levy ha ricordato come la manifestazione, oltre a riscuotere un successo significativo grazie alla formula innovativa, sia stata in grado di riaccendere la passione per l’automotive, sia essa a due o quattro (e più) ruote proprio nello stesso spirito che anima il Movimento.
Marina Terpolilli, presidente UIGA, ha osservato: “L’Unione Italiana Giornalisti dell’Automotive è da sempre interlocutoria verso associazioni e istituzioni del settore, facendosi portatrice di vantaggi e d’informazione trasparente verso tutti gli automobilisti e gli interlocutori di tutta la filiera dell’automotive. Nella sua lunga storia va ricordato anche il significativo contributo dato alla diffusione della cultura della sicurezza stradale, attraverso il lavoro quotidiano per fornire, oggi anche grazie al web, agli utenti (automobilisti, giornalisti, addetti ai lavori, esperti) articoli, foto e video di eventi del settore. Tra le attività a favore della diffusione di una cultura condivisa e di una professionalità aggiornata spiccano i vari workshop e seminari organizzati durante l’anno con i crediti di formazione professionale, in quanto la Uiga è stata riconosciuta dall’Ordine dei Giornalisti come ente formatore”.
Michele Crisci, presidente UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, ha rilevato: “La comunicazione è cambiata e si è evoluta. Solo dieci anni fa, per un lancio di prodotto di successo era sufficiente una presentazione stampa in cui descrivere prestazioni, velocità, consumi, abitabilità, versatilità, piacere di guida. Poi un’adeguata comunicazione pubblicitaria e poi le porte aperte. Se il prodotto era valido, il successo commerciale era assicurato. Oggi tutto questo, da solo, non funziona più, i clienti anticipano le informazioni, esprimono giudizi, usano il social e compito del comunicatore è intercettare, o forse meglio precedere, questi comportamenti per generare consenso. Una grande scommessa”.
Il talk-show è stato moderato congiuntamente da Pierluigi Bonora e dal digital strategist Silvio De Rossi, che ha sostenuto: “Splendido vedere come il mondo del giornalismo e quello dei blogger abbiano cominciato a comunicare tra loro in modo costruttivo. Hanno molto da dare e altrettanto da ricevere. Il confronto positivo non può fare che bene a entrambe le parti. Intrapresa la giusta strada è tempo di percorrerla con la passione che contraddistingue da sempre entrambe le categorie”.
Il confine tra informazione e comunicazione, ruoli di blogger e influencer, orientamenti differenti e molteplici da parte delle imprese di fronte a modalità originali e inconsuete di comunicazione, il depotenziamento degli uffici stampa tradizionali (in vari casi integrati nel marketing), il “non giornalismo” che avanza e guadagna attenzione nel web e un nuovo e diverso futuro per chi cerca spazi in questo mondo aprono scenari inconsueti e nei quali, a volte, è difficoltoso ritrovare le coordinate anche per professionisti esperti. Ecco perché all’approfondimento sono stati utili pareri qualificati come quelli espressi nel talk show da Carlotta Adreani, Vice-capo Servizio Redazione Economica Tg5 e conduttrice della rubrica Tg5 Motori; Luca Apollonj Ghetti, ex Direttore della comunicazione e Relazioni esterne di General Motors Italia; Luca Contartese, PR Manager di Kia Motors Company Italy; Maria Conti, Responsabile della Comunicazione Emea di Alfa Romeo (Fca); Maurizio Donelli, Caporedattore e Responsabile delle pagine Motori del Corriere della Sera; Ippolito Fassati, Direttore di Automoto.it; Beppe Gioia, Vicedirettore Rai e collaboratore di TG2 Motori; Alessandro Lago, Direttore di OmniautoMotor1.com; VenceslasMonzini, Direttore della Comunicazione di Porsche Italia, Raffaele Romeo Arena, SEO specialist e Fondatore di Buzznews.it.
Pierluigi Bonora in chiusura ha osservato: “Alle aziende automotive piacciono i comunicatori. Il boom del web nelle sue varie declinazioni, ma soprattutto i “social” in continua evoluzione hanno permesso alle imprese di trovare il modo di raggiungere più facilmente, con i propri messaggi, target mirati ai quali proporre le proprie offerte. Inoltre, le imprese vedono la crescente categoria dei cosiddetti “influencer” come importanti alleati. Al di là di personaggi conosciuti, che fanno valere tutti il peso della loro notorietà, per il resto si tratta di persone, soprattutto giovani, che nella maggior parte dei casi si sono inventate un lavoro: quello di dare giudizi, documentati con foto e video, su un determinato prodotto o avvenimento e diffondono il tutto in rete. Ma quanto possono essere veritieri questi giudizi? E, soprattutto, quanto possono essere “influenzati” dalle stesse aziende, quelle che operano nell’automotive? Che attendibilità ha chi esprime questi pareri? La rete è inondata di messaggi e giudizi dove non si capisce se quanto riportato sia farina del proprio sacco (di chi è al tablet o allo smartphone). All’apparenza non esistono limiti e anche regole. Il confine tra informazione (giornalistica) e comunicazione rischia così di scomparire. C’è da chiedersi come le nuove generazioni di informatori (giornalisti) del settore automotive stiano crescendo e cresceranno. E quale futuro attenda i comunicatori. Occorre fare chiarezza. E l’Ordine dei Giornalisti dovrebbe approfittare dell’occasione per portare verso la professione tanti giovani, tra i quali potrebbero nascondersi nuovi talenti”.
Il nostro auspicio è che presto #ForumAutoMotive organizzi un altro incontro per discutere di questi temi che ci riguardano da vicino quitidianamente. A fronte di tanta professionalità, non mancano casi che lasciano letteralmente basiti chi ci mette l’anima. Ne volete un paio, gli ultimi in ordine di tempo? Ci sono personaggi che millantano di lavorare per MotoriNoLimits e tentano di imbucarsi (a volte riuscendoci) a eventi. Quindi, noi ci facciamo un mazzo tanto e loro giocano e magari ne traggono anche vantaggio, senza lavorare. Secondo episodio: alla cortese segnalazione via mail a una Casa del fatto che dimentichino regolarmente di invitarci a presentazioni o darci auto da provare sapete quale è stata la risposta? Il silenzio e da quel giorno non riceviamo più comunicati stampa, prima ne arrivavano anche tre al giorno. A una cosa del genere un non professionista reagirebbe dicendo “Bene, non mi mandi comunicati e io d’ora in poi ti ignoro“. Ma così non va, perché i lettori devono essere informati delle novità. Quindi abbiamo trovato la soluzione: le auto le proveremo eccome, come qualunque normale cliente che va da un concessionario e che prima di decidere fa una prova su strada. E i comunicati li cercheremo altrove. Il rovescio della medaglia è che in questo modo daremo visibilità anche a chi non la merita, ma salvaguarderemo l’informazione. Per noi l’etica e la deontologia contano ancora, come la professionalità. Molto più dell’improvvisazione e della maleducazione. Voi leggete, ma non potete sapere la fatica di ogni giorno contro questi fastidi… per questo speriamo che Pierluigi Bonora organizzi presto un secondo incontro sul tema, perché solo confrontandosi si potrà lavorare meglio tutti.
Barbara Premoli