L’aggettivo in lingua inglese custom può essere tradotto con l’italiano “su misura” e serve a indicare un elemento, un dispositivo ma molto più spesso un veicolo, sia una macchina o una moto, che viene volontariamente modificato in alcune parti per essere più rispondente alla funzione che deve svolgere, ma soprattutto ai gusti personali del suo proprietario.
L’Auto custom è un fenomeno che sta andando sempre più di moda, soprattutto dopo che il nostro Paese ha adottato le disposizioni del Nuovo Codice Europeo in materia automobilistica, che concede ai proprietari la possibilità di intervenire e modificare la propria auto, a livello estetico e meccanico, anche senza avere il nulla osta del costruttore. Eliminata questa restrizione, sancita dall’articolo 78 del vecchio Codice, e il timore di sanzioni di tipo amministrativo per i trasgressori, sono sempre più numerosi gli amatori e i collezionisti di auto d’epoca da rimodernare, che vogliono che il loro veicolo si distingua dagli altri e desiderano customizzarlo, per farlo diventare un pezzo unico e inserirlo nella categoria del lusso e dell’esclusività.
Queste modifiche, ormai nel listino prezzi delle maggiori Case automobilistiche e delle hub creative nazionali ed estere, possono andare dal design della carrozzeria, al look dell’abitacolo, all’aggiunta di accessori all’avanguardia fino alla personalizzazione dei pneumatici proposta da Pirelli, che rappresenta una delle ultime novità nel settore dell’auto custom.
Hot rods e custom cars
Secondo lo stesso principio che sta alla base della creazione degli hot rods, ossia veicoli generalmente storici che vengono alleggeriti dalle parti considerate non indispensabili, come paraurti, tetto e finestrini, e resi più potenti e appariscenti con aggiunte e modifiche, le custom cars possono essere considerate delle fuoriserie, realizzate a livello artigianale, assemblando su una stessa macchina, pezzi diversi, spesso più moderni e all’avanguardia, per darle un aspetto più aggressivo e accattivante, nonché renderla più performante.
Tali modelli artigianali, molti diffusi negli Stati Uniti a partire dagli anni 50 del 900, potevano essere realizzati o direttamente nei garage dei loro proprietari o in apposite officine specializzate, i Custom Shops, i cui tecnici erano in grado di svolgere lavori di carpenteria, saldatura, lucidatura, cromatura e verniciatura di alto livello, per trasformare il veicolo originale in un pezzo unico.
Vedendo esclusi i loro veicoli dai meeting di velocità organizzati dalla South California Timing Association, che ammetteva solo carrozzerie roadster, quindi automobili scoperte e a due posti, molti street rodders dovettero scegliere se confluire nei più inclusivi meeting della Roussetta Timing Association o se modificare il profilo generale dei loro mezzi, abbassando il telaio, tagliando il padiglione e restringendo la sezione frontale, creando di fatto le custom cars.
In base alle classificazioni messe a punto negli anni 60 negli Stati Uniti, può essere definita custom car una macchina che ha una carrozzeria realizzata da una fabbrica di automobili dopo il 1948, e la modifica attuata sul modello originale poteva essere più o meno intensa, fino a rendere completamente irriconoscibile il modello di partenza, con la creazione di prototipi estremi, come le spettacolari shows cars o le attuali concept cars, in grado di trasformare un’auto in un oggetto completamente diverso, comportando un notevole impegno economico da parte del proprietario.
Per valutare l’impatto del lavoro del customizer sul veicolo e assegnare i premi in palio negli Show automobilistici, i vari modelli in gara venivano classificati in diverse categorie, a seconda di quanto risultava ancora riconoscibile il modello del veicolo di partenza: queste categorie sono mild, moderate, semi, full e radical customs.
Auto in costume
Ottenere un’auto su misura, o tradotto alla lettera “in costume”, oggi significa rivisitare un modello ancora in produzione con parti e accessori tecnologicamente all’avanguardia, che possono riguardare solo la parte estetica, quindi l’aspetto dell’auto dal punto di vista delle forme, della verniciatura, della cromatura e delle caratteristiche degli interni e dei cerchi, oppure la componente meccanica, sostituendo o modificando le componenti del motore o installando accessori di ultima generazione a livello di condizionamento, fari e sistemi audio.
Si possono togliere o aggiungere le cromature, sia sulla carrozzeria che sul motore, che in genere viene conservato ma curato nel minimo dettaglio per quanto riguarda l’aspetto e l’efficienza, anche perché in genere si tratta di street cars e non di modelli da esposizione.
La verniciatura, a seconda dei desideri del proprietario, può essere un’operazione lunga e costosa, che può prevedere anche una quarantina di mani di colore per raggiungere un particolare effetto ottico alla luce; molto frequente è lo smontaggio dell’abitacolo di auto vecchie o la rivisitazione degli interni in chiave moderna e esclusiva, utilizzando materiali di pregio, come pelle, mogano e inserti preziosi, o inserendo dispositivi di climatizzazione, navigatori o impianti stereo di ultima generazione. Il contrasto vintage-futuristico si presta per inversioni interni-esterni interessanti e molto in voga.
Una customizzazione di classe non trascura nemmeno il bagagliaio, che può essere rivestito internamente e super accessoriato, né il sottoscocca, in genere cromato e lucidato, come si faceva per gli Show automobilistici degli anni 60. Anche per quanto riguarda i cerchioni e le ruote, chi cerca di esprimere con la sua auto i tratti della sua personalità può trovare soddisfazione nelle moderne proposte di auto custom, potendo scegliere tra cromature e modelli ad hoc, kit per la personalizzazione e pneumatici con la spalla colorata, sia nella versione a contrasto che tone sur tone con quello della propria vettura, come propone il progetto Garage Italia Customs ideato da Lapo Elkann e presentato all’ultimo Salone dell’Auto di Ginerva.