Arriva il caldo e anche il momento di sostituire i pneumatici, non solo perché lo impongono molte normative di diversi Paesi europei, ma soprattuttoper ragioni di sicurezza e di convenienza economica. In primis occorre ricordare che le gomme invernali, in particolare con temperature superiori ai 15°C, vedono letteralmente “precipitare” le loro prestazioni. Questo perché sono pensate per funzionare con temperature rigide, e dunque il grip offerto in curva, anche per via del tassello più grande, con lamelle di maggiori dimensioni, risulta sensibilmente inferiore quando l’asfalto diventa più caldo. Una questione di sicurezza ma anche di piacere e di feeling di guida.
Mantenere le gomme invernali nella stagione “calda”, infatti, significherà perdere anche in termini di precisione di guida della vettura, con il comportamento dinamico che, in particolar modo nelle situazioni limite come le manovre d’emergenza, verrà influenzato in negativo. A risentirne sono anche le sensazioni restituite dallo sterzo, più filtrate e meno dirette, con una minore percezione, come di dice in gergo, “di ciò che stanno facendo le ruote anteriori”. In inserimento di curva poi, la spalla più cedevole del pneumatico invernale – anche per via del tassello maggiormente pronunciato – accentuerà la deriva dello stesso, andando ovviamente ad accentuare la possibilità di verificarsi del sottosterzo in ingresso curva, del sovrasterzo in uscita e del coricamento laterale del corpo vettura. Ma non si tratta di sfumature avvertibili solo da piloti ed esperti collaudatori. Anche l’automobilista medio, in particolar modo su vetture come SUV e crossover, sempre più diffuse sul mercato, potrà rendersi facilmente conto delle differenze nella dinamica della vettura. Proprio nei SUV, il baricentro alto unitamente alla spalla rialzata del pneumatico, nelle curve in appoggio sulle ruote esterne, andranno a sollecitare particolarmente la gomma invernale, costretta a lavorare con temperature esterne e d’asfalto ben differenti rispetto al suo range ottimale di utilizzo. Lo stesso vale per la frenata, con gli spazi di arresto che si allungano al crescere delle temperature: più sono alte, più grande sarà il gap in metri necessario per fermare una vettura con pneumatici estivi e una con pneumatici invernali. Ne va, quindi, della differenza tra fermarsi in tempo ed il doversi ritrovare, nella più fortunata delle ipotesi, a dover compilare una constatazione amichevole.
La gomma invernale, per via della mescola più morbida e tenera, pensata per aderire al meglio su fondi bagnati, innevati se non addirittura ghiacciati, andrà ad accusare un’usura nettamente superiore se utilizzata con condizioni climatiche “fuori-stagione”. Dunque, come anticipato, diventa anche una questione di convenienza economica oltre che di sicurezza e piacere di guida: effettuare il cambio gomme al momento giusto, difatti, significherà allungare la vita dell’uno e dell’altro treno (estivo e invernale), mettendoli entrambi nella condizione di lavorare al meglio, salvaguardando la sicurezza vostra, dei vostri cari che portate in auto, e degli altri utenti della strada. Oltre a salvaguardare, come detto, anche il portafoglio (contravvenzioni comprese).