Dal 28 al 30 aprile il Sochi Autodrom ospita il 4° round del Mondiale 2017 di F1. Nel 2010 è stato siglato il contratto per ospitare il GP Russia a Sochi e 4 anni dopo il circuito è stato completato. Realizzato all’interno del Parco Olimpico usato per i Giochi Olimpici Invernali del 2014, si contraddistingue per la curva 3 che con i suoi 650 metri è la più lunga dell’intero Mondiale. Disegnata dall’architetto Hermann Tilke, la pista è una delle più lunghe del Mondiale (5.848 metri) e impiega per 1,7 km strade solitamente aperte al traffico. Per questa ragione, le prestazioni delle monoposto aumentano con il passare delle sessioni, man mano che l’asfalto si gomma. L’aumento del grip meccanico sarà più accentuato rispetto all’anno scorso grazie ai pneumatici di maggiore dimensione in uso nel 2017.
L’aumento della coppia frenante ha indotto i tecnici Brembo a riprogettare i singoli elementi che compongono gli impianti: a partire dalle pinze freno, che si adattano allo spessore maggiorato dei dischi, passato da 28mm, agli attuali 32mm, per arrivare ai componenti del Brake by Wire. Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 20 piste del Mondiale usando una scala da 1 a 10, il Sochi Autodrom rientra nella categoria dei circuiti più impegnativi per i freni. La pista di Sochi si è meritata un indice di difficoltà di 8, identico a quello ottenuto dalle piste di Monza, Melbourne, Baku e Spielberg.
L’impegno dei freni durante il GP
Il tempo speso in frenata ogni giro è di 14 secondi e mezzo, pari al 16 per cento della durata complessiva della gara, un valore il linea con buona parte delle altre gare. Particolarmente alta è invece la media delle decelerazioni massime sul giro 4,6 g che dipendono dalla presenza di 10 frenate, tutte con decelerazioni di almeno 4 g. L’aumento rispetto all’anno passato è notevole e discende dall’aumento della coppia frenante di cui parlavamo in precedenza. Di pari passo è cresciuta anche l’energia dissipata in frenata: quest’anno ogni monoposto dovrebbe toccare i 208 kWh, equivalente al consumo giornaliero di 11 abitanti della Russia. Quest’anno però i dischi Brembo delle auto dispongono di 200 fori di ventilazione in più rispetto a quelli del 2016, con grandi benefici in termini di raffreddamento. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota ricorre ai freni almeno 530 volte, esercitando un carico totale sul pedale di 82 tonnellate e mezzo. In altre parole, ciascun pilota esercita un carico di quasi 9 quintali al minuto, cioè 4 volte il record del mondo dello slancio per gli atleti fino a 105 kg di peso nel sollevamento pesi.
Le frenate più impegnative
Delle 10 frenate del Sochi Autodrom 4 sono classificate come impegnative per i freni e le altre 6 sono di media difficoltà. Per tutte e 10 le frenate il carico sul pedale non è mai inferiore ai 140 kg. La staccata più impegnativa è quella alla curva 2: le monoposto vi arrivano a 314 km/h e frenano per 1,72 secondi per entrare in curva a circa 130 km/h. Ci riescono in soli 53 metri, cioè meno di un terzo della lunghezza del sottomarino K-139 Belgorod. Notevole lo sforzo richiesto ai piloti: 163 kg di carico sul pedale e 4,8 g di decelerazione, valore solitamente provato dagli astronauti russi durante il rientro sulla Terra. Quasi altrettanto dure per i freni Brembo anche le curve 13 e 5, caratterizzate da decelerazioni rispettivamente di 4,7 e 4,8 g. In entrambi i casi le monoposto generano in frenata una potenza frenante massima superiore a 2200 Kw.
Prestazioni Brembo
Nelle tre edizioni del GP Russia disputate, le monoposto dotate di pinze Brembo hanno sempre ottenuto la pole e si sono classificate prima e seconda in gara. Nel 2016 l’intero podio è stato occupato da monoposto con pinze Brembo. In Russia la Ferrari non ha però ancora mai vinto.
Redazione MotoriNoLimits