Dal 14 al 16 aprile il Bahrain International Circuit ospita il 3° round del Mondiale 2017 di F1. Situato nel deserto di Sakhir, è stato progettato da Hermann Tilke e per la sua realizzazione sono stati spesi 150 milioni di dollari, molti dei quali necessari per creare il fondo su cui depositare l’asfalto. Grazie all’installazione di un sistema di illuminazione artificiale, dal 2014 il GP si disputa in notturna. Ma nelle ultime due edizioni la temperatura del suolo ha sempre oscillato dai 26 ai 31°C, valori che si traducono in un notevole grip meccanico che quest’anno sarà ancora più alto grazie ai pneumatici di maggiore dimensione. La presenza di molte frenate ad alto impatto energetico, per di più concentrate nella sezione centrale della pista, si traduce in un’usura elevata dei materiali d’attrito. Per adattarsi alle monoposto 2017, più performanti di quelle degli ultimi anni, i tecnici Brembo hanno aumentato lo spessore dei dischi in carbonio e realizzato nuove pinze. Per ciascun team Brembo ha realizzato sistemi frenanti ad hoc che garantiscono un’integrazione ottimale con le caratteristiche aerodinamiche e meccaniche delle auto. Al fine di agevolare lo smaltimento del calore generato in frenata Brembo ha aumentato il numero (da 1.200 a 1.400) e la dimensione dei fori di raffreddamento. Il circuito mediorientale rappresenta un banco di prova molto duro per tutte le componenti dell’impianto frenante, come dimostra l’indice di difficoltà attribuito dai tecnici Brembo. In una scala da 1 a 10, il Bahrain International Circuit si è meritato un 9, valore che lo posiziona tra i circuiti altamente impegnativi per i freni. Solo Montreal, Città del Messico, Abu Dhabi e Singapore hanno ottenuto un punteggio più alto.
L’impegno dei freni durante il GP
In Bahrain i piloti usano i freni per poco meno di 16 secondi al giro, cioè per il 18% della gara. Rispetto all’edizione dell’anno scorso la decelerazione media è cresciuta da 4,1 a 4,4 g a seguito dell’aumento della coppia frenante generato dai nuovi regolamenti. Di conseguenza anche l’energia dissipata in frenata è aumentata: quest’anno in media durante l’intera gara una monoposto dissiperà 174 kWh, pari al consumo orario di 152 abitanti del Bahrain. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota ricorre ai freni oltre 450 volte, esercitando un carico totale sul pedale vicino a 53 tonnellate. In altre parole, ciascun pilota esercita un carico di oltre 570 kg al minuto.
Le frenate più impegnative
Delle 8 frenate dello Shanghai International Circuit 4 sono classificate come impegnative per i freni e le altre 4 sono di media difficoltà. In sei di queste frenate la decelerazione è di almeno 4,5 g. La staccata più impegnativa è quella alla curva 1, intitolata a Michael Schumacher: le monoposto vi arrivano a 327 km/h e frenano per 2 secondi e mezzo in 69 metri per scendere a 78 km/h. I piloti esercitano un carico di 128 kg sul pedale e devono sopportare 4,8 g di decelerazione, valore solitamente provato dagli astronauti durante il rientro sulla Terra. Stessa decelerazione anche alla curva 14, ma la velocità di punta prima di frenare (304 km/h) e quella di ingresso (122 km/h) sono più basse: ne conseguono anche minori tempi e spazi di frenata, cioè 2,18 secondi e 52 metri. Impressionante la frenata alla curva 4: in soli 53 metri, meno della metà dell’altezza della montagna più alta del Bahrain, le monoposto perdono 186 km/h con una decelerazione di 4,7 g.
Prestazioni Brembo
In Bahrain, le monoposto dotate di pinze Brembo hanno vinto in 10 delle 12 edizioni disputate sino a oggi, incluse le ultime 9. La scuderia più vittoriosa con i freni Brembo a Sakhir è la Ferrari con 4 successi. Tutti e 7 i piloti che hanno vinto il GP Bahrain hanno trionfato almeno una volta con i freni Brembo. Sebastian Vettel e Lewis Hamilton sono appaiati a quota 2 vittorie.
Redazione MotoriNoLimits